martedì 14 novembre 2017

Tango di Masque Milano


Tango di Masque Milano.

Un nuovo scenario, nuovi personaggi e su di essi maschere di sensuale pizzo nero a confondere i tratti del volto.

" Diego  e Juanita  buttarono giù l'ultimo sorso di rum e coca , e scesero in pista con passo sicuro, tenendosi per mano.
Amavano ballare e mentre ballavano si amavano ancora di più.
Le note di un tango argentino esplosero sensuali e potenti nella sala e iniziarono a danzare sinuosi.
Passi lenti e poi veloci, occhi negli occhi, le labbra vicinissime ma non abbastanza per toccarsi,respiri affannosi e piccole lacrime di sudore ad imperlare la schiena nuda di lei, e la fronte liscia di lui.
La musica incalzante li estraniava, era come se ci fossero solo loro in quella sala fumosa.
Si toccavano con gli occhi anche quando il ballo richiedeva distanza , si frugavano con mani invisibili ,si riempivano a vicenda.
Pura profanazione anche solo osservarli in quell'intimita' così esclusiva e solitaria.
Quei due facevano l'amore con gli occhi.
A ritmo di tango. " 


Tango di Masque Milano è sensualità liquida color dell'ambra.
Afrodisiaco elisir che ,passatemi il termine, attorciglia le budella.
Perché non saprei descrivere diversamente la sensazione di calore che arriva prima alle narici e poi al cervello.
Bergamotto, Pepe nero e Cardamomo in testa, un'apertura vivace e speziata.
Euforizzante, una scossa decisa che non ha paura di presentarsi con una stretta di mano vigorosa .
Evocazione di un ballo tanto conflittuale in certi movimenti quanto passionale in altri.
Pungente e con una punta canforata che diventerà calda , balsamica e legnosa,quasi dolce poi, ad anticipare l'impronta ambrata che caratterizza Tango.


Gelsomino sambac, Cumino nel cuore e l'ombra della Rosa damascena che frettolosa passa ma lascia tracce odorose di sé ridondanti.
Un cuore palpitante e carnale, dove le sfumature di Tango toccano corde quasi animaliche grazie all'accordo muschiato del Cumino , mentre il Gelsomino sputa i suoi sentori più cupi e indolici.
Una spolverata di Cannella agrodolce e corposa  e Patchouli umido.
Tango diventa fisico e intimo.
È pelle su pelle.
È linguaggio puramente corporeo,dove le parole sono superflue.
Un nucleo voluttuoso aggraziato però, dove Cecile Zarokian ha volutamente posato la sua mano di donna a livello olfattivo.
Una sfumatura che emerge solo se si ascolta con attenzione la musica silenziosa di questa Fragranza.
Perlomeno,questo è quel che ho percepito io.

Vaniglia, Fava Tonka e Benzoino nel drydown rendono Tango bruciante di accordi dolci.
Il Meliloto sprigiona effluvi di miele mentre il Cuoio allontana bruscamente l'idea di un finale gourmand e si trasforma in morbido camoscio da toccare,da stropicciare,da accarezzare.
Ecco,siamo arrivati all'ultima figura.
Il casquet chiude con spettacolare eleganza Tango.

" La pista si svuotò velocemente, solo Diego e Juanita non  si accorsero che la musica aveva smesso di suonare.
Immobili.
Lei con la schiena inarcata fino a terra e lui a sostenerle la schiena con presa salda.
In quella melodia triste avevano trovato la loro innarrestabile  serenità. " 

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sabato 4 novembre 2017

Volubilis di Bruno Acampora

Volubilis di Bruno Acampora Profumi.

L'aria è tersa questa mattina  e bisogna sfregarsi le mani per scaldarle.
Non potevo che  indossare Volubilis.
Pizzica,esplode e solletica.

È friccichio verde smeraldo che  scoppietta.

È il grembiulaccio di un pittore chiazzato di verde,di rosa,di viola e arancio.


La vivacità della Menta e del Pepe rosa stimolano le narici con accordi pungenti,  freschissimi e aromatici.
E quando incontrano i fiori opulenti Volubilis assume una sfumatura quasi mielata.
Ancor prima è erba fresca appena tagliata che nel drydown diverrà anche paglia lasciata essiccare al sole.
Una manciata di caramelle gommose alla menta,ricoperte di zucchero scricchiolante.

Un sacchetto ricamato dalla nonna di palline canforate e candide.




È guancia  sbarbata da un giorno e morbida mano di donna.

Androgino in tutta la sua evoluzione,Volubilis è come se giocasse a campana tra note maschili e note femminili.
A zoppo galletto tra accenti aromatici,balsamici,fioriti e legnosi.
Si ammorbidisce e si arrotonda.
Rimane intatta la sua freschezza ma acquista pienezza quando con passo silenzioso compaiono le note finali di Ambra,Vaniglia, Muschio e Patchouli.
Allora diventa corposo e denso.
Sprigiona sentori più oscuri, di radici e di terra e di fieno bagnato.
Smette di giocare perché è stanco.

E si sistema comodo comodo sulla pelle.
Si muove e si rotola  fino a trovare la posizione preferita.
E si addormenta in un giaciglio muschiato e terroso color carne.

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venerdì 3 novembre 2017

L'Attesa di Masque Milano

L'Attesa di Masque Milano.

" ...Margot scese stancamente dal palco.
Aveva cantato bene,ma non benissimo.
La voce non era più potente come un tempo e i tanti bicchieri e le troppe sigarette gliel'avevano trasformata in un rauco e graffiante ululato.
Cantava ancora bene,ma non benissimo.
Avvolta nell'abito a sottoveste color ciclamino si accomodò nell'unico tavolo vuoto,e attese che Marcel, barman ormai anziano e vecchio confidente,le servisse il primo, ma non l'unico, calice di champagne.

Lo aveva aspettato come ogni sera,forse più per abitudine che per altro.
Sapeva Margot che non sarebbe arrivato,lo sapeva ma continuava ad aspettarlo.
Prima di ogni spettacolo, mescolava nel camerino polveroso preghiere e profumo all'Iris.
Pregava di vederlo arrivare,pregava che la porta di entrata si rimpicciolisse grazie alle sue spalle larghe e al  torace ampio vestito di  cuoio invecchiato .

Margot osservava la propria immagine riflessa nello specchio e si immaginava due.
E non una.
Immaginava il braccio di lui a cingerle la vita con presa salda a dire "sei mia,lo sei sempre stata".
La mano che con delicatezza le accarezzava i capelli, e la nuca e il collo.
Tremo' e chiuse gli occhi.
Prego' di non riaprirli mai più.
Pensò che aspettare qualcuno non sempre è bello.
L'attesa racchiude in sé molte emozioni e molte aspettative.
Le sue erano sempre state deluse.
Ma c'era un piacere nascosto nell'aspettare.
Un brivido quasi animale che le bucava lo stomaco.
Lunghi attimi in cui l'adrenalina era al di là dell'incontro stesso.

Una mano calda le toccò la spalla.
Non ebbe bisogno di aprire gli occhi.
L'odore del cuoio e del Sandalo le investirono le narici con tale potenza che sapeva chi era.
Non aprì gli occhi.
Non ancora.
Voleva gustarsi il momento in cui la lunga attesa era finalmente terminata. "

Bergamotto,Neroli e Champagne per uno start  luminoso ma senza la tipica effervescenza degli agrumi,dono dell'Uva e dei suoi accenti fruttati.
Un cuore fiorito e ricco, ma anche noir e polveroso , dove il nobile Iris e la carnale Tuberosa creano un bouquet  quasi cipriato.
L'Iris diviene sempre più protagonista,
ed i suoi incalzanti  effluvi evocano lo scombussolio emotivo che scuote chi attende qualcosa. O qualcuno.
Cuoio e Sandalo Mysore creano un contrasto meraviglioso con i loro accordi legnosi ma morbidi.
Il Sandalo a parer mio,incarna lo sciogliersi della tensione che scaturisce dall'attesa.
Il legno dolce per eccellenza, che distende e avvolge con il suo aroma caldo e confortevole.
Raffinatissima questa Fragranza, silenziosa nei modi tanto sono garbati, nonostante la ricchezza olfattiva dei Fiori utilizzati.
D'altronde...
L’attesa del piacere è essa stessa un piacere.
(Gotthold Ephraim Lessing)



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Tuberosis di Laboratorio Olfattivo. Tuberosis appartiene alla Masters' Collection e nasce per mano del Maitre Parfumeur Jean-Claud...