giovedì 31 gennaio 2019

Amsterdam di Gallivant Stories


Amsterdam di Gallivant Stories.

Difficile racchiudere in una Fragranza la vitalità, l'eccentricita' e le molteplici culture ed etnie che rendono la capitale olandese così viva e all'avanguardia.
Ma pare che Nick Gallivant ci sia riuscito.
Cerca qualcosa e Amsterdam te lo darà.

Il mercato dei fiori ed i musei.
Le crociere sui canali e le case delle bambole.
I quartieri a luci rosse e i Coffee Shop.
La moltitudine di biciclette e Piazza Dam.
Le distese di tulipani, narcisi e giacinti multicolore.
La parola migliore per definire l'essenza di Amsterdam è gezellig, che si potrebbe tradurre con "festosa".
E gezellig è anche la parola giusta per incarnare lo spirito della Fragranza di Gallivant.

Amsterdam ha uno start effervescente ed aromatico grazie all'Elemi e la sua traccia limonata, al fresco ed energico Pepe Rosa e al Pepe di Szechuan, dal sentore intenso a metà tra il pompelmo ed il frutto della passione.
Uno spettacolo pirotecnico dove le spezie e la resina si appoggiano ad uno Zafferano pungente e agrodolce.
Un cuore fiorito avanza sottilmente e con delicatezza, alleggerendo lo start scoppiettante con Tulipano e Rosa ma con il sottotono più scuro e legnoso che questi fiori possono emanare.
Fiori quasi soffocati dalle sfumature ambrate e dal pepe vivace e compatto.
La visita guidata attraverso i profumi della città si conclude con un drydown di legni morbidi, Cedro e Sandalo, e un accordo particolarmente caldo e vibrante di Ambra e Musk.

Permane però per tutta la Fragranza un'aura di spensierata leggerezza.
Come una passeggiata in bicicletta in un campo di tulipani.
La testa fra le nuvole e le nuvole in testa.

Perché ad Amsterdam si vive allegramente a metà.
Tra terra e cielo.

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Campomarzio70 Distribution
www.campomarzio.it


Mandala di Masque Milano


Mandala di Masque Milano.

Il termine mandala in sanscrito significa cerchio ed è un simbolo spirituale e rituale che rappresenta l'Universo.
Di origine antichissime i mandala tradizionali vengono realizzati ancora oggi dai monaci buddhisti, che utilizzano sabbia finissima e colorata per tracciare complessi disegni circoncentrici.
Un lavoro che favorisce la meditazione e la consapevolezza, inducendo a ritrovare equilibrio e calma attraverso la realizzazione di opere che richiedono pazienza e tempo.
Molto tempo.
Mediante cannucce di forme e dimensioni diverse i monaci soffiano la sabbia seguendo un tracciato prestabilito e componendo la figura finale.
Non appena il disegno è terminato, viene immediatamente distrutto e la sabbia mescolata e gettata in un corso d'acqua.
Il messaggio è incredibilmente chiaro.
Tutto è effimero e nulla è per sempre.

A questa forma d'arte fortemente trascendentale e raffinata Masque ha dedicato Mandala.

La Fragranza richiede tempo e pazienza per rivelare l'intreccio di note che la compongono, proprio come i disegni tibetani da cui trae ispirazione.
L'arabesco olfattivo è un insieme armonioso di ogni singola essenza e si forma con lentezza e grande stabilità.

Stratificazione mistica di legni, resine e spezie che si mescolano secondo le leggi dell' equilibrio cosmico.
L'Universo visto attraverso gli occhi di un Profumiere.
L'Elemi, dalla consistenza del miele, sprigiona il suo aroma di bosco e limone unendo la propria freschezza incensata alle sfumature verdi e cipriate dell'Angelica.
La Noce Moscata viene soffiata da Carbonell attraverso un'immaginaria cannuccia e il suo alito caldo e speziato inizia a comporre l'intricato disegno di Mandala.
Cardamomo, Cannella, Chiodi di Garofano, Cistus e Cedro sono cuore vibrante e asciutto dove l'Incenso sprigiona incontrastato la sua valenza spirituale con volute dense e pungenti.
L'Oriente prende forma e potente dipinge i tratti che caratterizzano Mandala.

Mirra, Sandalo, Muschio di Quercia e Tintura naturale di Ambra Grigia sono l'epilogo del disegno universale di Masque.
Un canto armonico e tantrico dove la dolcezza delle spezie e delle resine accompagna la fumosita' rarefatta dell'Incenso.
Dove la secchezza dei Legni si fonde con il calore salato e animale dell'Ambra grigia.
Dove ogni nota mormora la sua peculiare sfumatura unendosi alle altre ed esaltando quella principale.
Un canto che ripercorre fedelmente la totalità ascetica dell'anima.

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Ruby di Bruno Acampora Profumi


Ruby di Bruno Acampora Profumi.

Bruno Acampora ha preso ispirazione per la sua nuova Fragranza dal Ruby Chocolate, nuova varietà di cioccolato introdotta da un'azienda di Zurigo, la Barry Callebaut.
Meno dolce rispetto alla ben più nota qualità al latte, Ruby si contraddistingue per l'insolito colore e il delicato sentore di frutti rossi combinato ad una curiosa nota acidula.

Ruby di Acampora è golosa esplosione di cioccolato fondente nerissimo e sfumature rosate.
I petali di Rosa vengono ricoperti e resi croccanti dal Cioccolato ma anche i frizzanti Frutti rossi e l'aromatico Pepe rosa, dalla nuance fresca, leggermente speziata e piacevolmente pulita e rotonda.

Una pralina ripiena di ganache al liquore di rose e una copertura lucida di cioccolato fondente e cristalli di zucchero.
Ruby ha toni accattivanti e maliziosi, pienamente gourmand ma resi sapidi e cremosi da Vaniglia e Muschio, l'inconfondibile Muschio di Bruno Acampora.
Scoppiettante grazie ai contorcimenti fruttati e speziati che piacevolmente si amalgamano con il cioccolato e il tenero quanto elegante bocciolo di Rosa.
Cioccolato che con l'evolversi della Fragranza si ridurrà in finissima polvere di cacao.
Una tentazione rosea.

"Io credo nel rosa. Io credo che ridere sia il modo migliore per bruciare calorie. Io credo nei baci, molti baci. Io credo nel diventare forte quando tutto sembra andare storto. Io credo che le ragazze felici siano le ragazze più belle. Io credo che domani sarà un altro giorno, e io credo nei miracoli."
- Audrey Hepburn -

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venerdì 25 gennaio 2019

Brutus di Orto Parisi

Brutus di Orto Parisi.

"Ritratto e metamorfosi di un guardiano".

Tre figure mitologiche mi hanno ispirato per questa nuova ed ultima storia.
Il Minotauro, mostro umanoide e feroce dalla mente completamente dominata dall'istinto animale.
Il giovane e coraggioso Tèseo deciso ad uccidere la bestia selvaggia e la dolce Arianna, innamoratasi perdutamente del figlio del re ateniese Egeo, poi abbandonata su un'isola deserta.
Questa è la famosa leggenda che conosciamo, ma solo simile a quella di cui scriverò.

Brutus racchiude in sé i tre personaggi.
Non è un buon narratore, poiché è attraverso il silenzio che narra il suo carattere.
Il celebre filo rosso di Arianna muta il proprio colore originario fino a diventare verde.
Un verde Patchouli, cangiante e multi sfaccettato.
Pieno, dove il vigore dei legni attraversa le scene come in un film senza sonoro, ad una velocità stordente e cambia senza cambiare realmente.
Generoso rilascia ogni sua variazione olfattiva; sostanze e consistenze di una sola essenza.

Il brutale Minotauro, guardiano del labirinto, si fa bestia mansueta sotto la guida di Gualtieri.
Mistico e profano S.Francesco contemporaneo che addomestica l'indole inumana della creatura per farne vigile sentinella del suo Orto.
La carne cruda è ora cibo rifiutato e The Nose foraggia il toro umano con Patchouli fresco e legnoso.
Il suo sbuffo animale è sunto fougere di terra, muffa stantia e balsamo canforato; alito speziato ed erbaceo.


Il baldanzoso Tèseo dalle caratteristiche umane e divine, è cumulo mediterraneo frizzante di Bergamotto e Mandarino, e a lui si ricongiungono i sentori aromatici e chypre che sono parte fondamentale e complementare di Brutus.
Infine la parte dolce e rotonda di Arianna, un drydown di Ambroxan dolce e cipriato, caldo e di una eleganza incredibile.
Epilogo che potente indossa la firma di Alessandro.

Brutus è l'ultima Fragranza di cui dovevo scrivere.
Ad oggi non esiste Nasomatto o Orto Parisi di cui non abbia scritto.
Ma finché ce ne sarà traccia io potrò scriverne.
E quando non ce ne sarà più ne avrò il ricordo e quindi potrò scriverne ancora.
E ancora.

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mercoledì 23 gennaio 2019

Chypre Charnel di Molinard


Chypre Charnel di Molinard Parfums.

"1952.
Parigi.
Rue Montmartre.
Antoinette nella piccola e polverosa bottega confeziona lingerie fin de siècle per le ballerine di Cancan.
Il Moulin Rouge è dietro l'angolo e lei è la costumista più richiesta al momento.
Pizzi chantilly, guepiere dai morbidi lacci colorati e vezzose giarrettiere decorate con fiocchi maliziosi.
Culotte romantiche in seta e corsetti avvolgenti a cingere vitini da vespa.
Uno stile fresco e malizioso, un tourbillion di seducente e frusciante fascino femminile che nelle notti parigine attrae uomini eleganti e facoltosi e ne delizia i famelici occhi.
Antoinette adora le sue ragazze e se ne prende cura come se fossero bambole in fine porcellana biscuit.
Ne cosparge la serica pelle con talco fragrante affinché i costumi scivolino con sinuosa facilità e ne profuma abbondantemente le mani, perché l'aria che le circonda sia meno greve di fumo e odori invece di fiori languidi.
Le avrebbero stropicciate di sguardi e riempite di applausi le sue ragazze, ma lei sapeva tendere i tessuti rendendoli di nuovi lisci e perfetti, li stirava e ricuciva con fili d'amore."


Chypre Charnel è una Fragranza con uno start frizzante di soffici agrumi che vengono morbidamente avvolti dal velluto della Pesca.
Punta citrica e luminosa che si perderà in un cuore floreale di Fiori bianchi, Gelsomino, Rosa Bulgara e Fiore di Iris.
L'opulenza raffinata che contraddistingue i fiori emerge con rara eleganza e l'essenza delle materie prime viene modellata secondo l'incontrastata Arte profumiera di Grasse.
L'allure cipriata è ben presente ma si stempera grazie al Patchouli e al Vetiver, allontanandosi altera dalla stucchevolezza grossolana di un talco troppo gessoso e statico.


Ombre legnose e accenti speziati si irradiano dal bouquet fiorito, rendendo Chypre Charnel fasciante come una delle guepiere di Antoinette.
Bagliori scintillanti di erotismo voluttuoso guizzano nel drydown quando i Muschi e l'Ambroxan avanzano sostenendosi a vicenda, ammantandosi poi con l'aura calda della Vaniglia e del Benzoino.
La vera femminilità sa esprimersi soprattutto attraverso i sussurri.

“V'è nella sensualità una sorta di allegrezza cosmica.”
- Jean Giono -

Aquacosmetics SRL Distribuzione

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martedì 22 gennaio 2019

Choeurs des Anges di Atelier des Ors


Choeurs des Anges di ATELIER DES ORS.

"Ricordo.
E chiudo gli occhi per ricordare meglio.
Avevo otto anni e mia madre mi prendeva nel letto con lei, non capitava spesso e quando succedeva era talmente una festa che negli anni che verranno non lo dimenticherò più.
In sala mio padre giocava a carte con improbabili amici, il tavolo rotondo si allargava e scopriva il suo vero colore.
Verde invidia, perché ovviamente i perdenti erano invidiosi del vincitore.
La mattina trovavamo bicchieri vuoti e moltitudini di mozziconi addormentati nei posaceneri di cristallo.
Le fiches in pile scomposte e le carte come piccoli soldatini in fila indiana.
Ma questa è un'altra storia nella storia.
In queste serate particolari avevo il permesso di stare nel letto grande e mi veniva insegnata la preghiera dedicata all'Angelo custode.
Lei profumava di mamma, di talco e acqua di rose e io di bambina e baffi di latte caldo con il miele.
Avvolte in una coperta di ciniglia color biscotto mi teneva vicina vicina e sussurrando al buio iniziava a recitare " Angelo di Dio, che sei il mio custode" e io ripetevo sussurando e memorizzando le parole.
Come sospese in quel buio pesto, stavamo aggrappate una all'altra e pregavamo che un qualsiasi angelo ci portasse lontano da lì.
30 anni dopo so che qualcuno di loro ci ha ascoltato."

Choeurs des Anges è una Fragranza delicata e soave come un coro di paffuti cherubini.
Si apre con Arancia rossa, Ribes nero e Pera matura e farinosa.
Un accordo fruttato squillante e pulito come un girotondo di angeli festanti.
Il cuore assume sfumature fresche e floreali grazie ai Fiori d'Arancio e ai Semi di Carota dolcemente erbacei e cipriati, mentre il paradisiaco Osmanto, dal profumo denso di Albicocca, conferisce la celestiale soprannaturalità olfattiva che Choeurs des Anges vuole evocare.
Cedro, Ambra e Miele concludono la melodia serafica con avvolgenza leggera ed impercettibile, come la carezza invisibile che il nostro etereo custode ci concede ogni notte; gli angoli obliqui delle labbra verranno stirati fino a divenire un sorriso
beato.

Uno splendido ritratto dove putti dalle piccole e vaporose ali recano ghirlande divine intrecciate con fiori e frutta matura.
E una lacrima scintillante di miele.

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Kaon Store Fine Perfumery Distribution

mercoledì 16 gennaio 2019

Tambour Sacré di Rubini


Tambour Sacré di RUBINI.

All'Africa, ai suoi paesaggi splendidi e surreali, alle tradizioni secolari che ancora sopravvivono e alla mescolanza di colori e profumi che stordiscono Rubini ha voluto dedicare Tambour Sacré.

Una Fragranza sincretica e profondamente intrisa di vibrazioni, dal ritmo olfattivo incalzante e pieno.
Cristiano Canali ha saputo trasformare il suono del tamburi sacri in un liquido color oro dall'aura scintillante, dove lo spettacolare tramonto del cielo africano riempe gli occhi e le dune di sabbia scivolano piano creando arabeschi in perpetuo movimento.
In questo continente i sensi vengono risvegliati con forza, ma è il cuore la parte che verrà indelebilmente ed eternamente toccata.

Tambour Sacré si apre con Bergamotto, Arancia dolce e un Pepe Bianco aromatico ed energico che spinge ancora più in alto la fresca effervescenza degli agrumi.
Il Cardamomo imprigiona l'accordo squillante con il tipico sentore pungente e caldo e ne incupisce i toni, preparandoli ad un cuore dove spezie, fiore bianco e Caffè fonderanno i diversissimi aromi fino a divenire mosaico caleidoscopico di colori caldi, assumendo tonalità che sfumeranno dal giallo verso il rosso.
Cannella e Cassia sono fumigazioni dolciastre e vischiose che avvolgono la Tuberosa con foschia speziata, trasformandone la cremosita' narcotica ed inebriante.
Il Caffè stempera il suo profumo intenso fino ad assumere una connotazione olfattiva riconducibile alle nocciole tostate, croccanti e leggermente burrose.
Ma ancor prima c'è il verde carnoso del piccolo guscio che scricchiola sotto i denti, e tinge la Tuberosa con un miasma di verditudine rigogliosa e selvaggia.

I suoni si fanno più bassi, i colpi sulla pelle tirata dello djembe si concentrano, e Tambour Sacré li asseconda in un poliritmo finale ed avvolgente di Sandalo Mysore, Mirra, Benzoino e Tonka.
I piedi nudi color dell'ebano saltano e seguono le battute alternate sollevando nuvole di polvere ocra.
L'aria è pregna di aromi legnosi e balsamici, di una terra senza tempo che non si risparmia e avvolge con calore chi vuole ascoltarne la storia, consentendo ai cuori audaci e capienti di poter unire il proprio battito a quello dei tamburi sacri.
Sotto lo stesso cielo non esistono differenze;
la grande Madre Africa ha braccia amorevoli e vaste.

In questa Fragranza c'è molto.
C'è un ricordo che non vuol essere dimenticato.
C'è la malinconia di chi ha visitato l'Africa e desidera ardentemente tornarci.

"Africa.
Una sola cosa allora volevo: tornare in Africa. Non l’avevo ancora lasciata, ma ogni volta che mi svegliavo, di notte, tendevo l’orecchio, pervaso di nostalgia."
- Ernest Hemingway -

www.rubiniprofumi.com Per scoprire le Fragranze.

Ph Credits Parafarmacia dr. Adbaya

Ortiughia di Ciatu Soul of Sicily


Ortiughia di Ciatu - Soul of Sicily.

Ciatu non è solo una parola che in dialetto siciliano si può tradurre con respiro.
Ciatu è forza vitale, è amore viscerale e dolce possessione.
Ciatu mio è il termine che si usa per identificare un profondo sentimento e senso di appartenenza e può essere riferito a persone, respiro mio, ma anche alla propria terra.
A Ortigia, l'isola che ancora oggi indossa la splendida maschera barocca e la cui anima costituisce la vera essenza della città, Ciatu Soul of Sicily dedica questa Fragranza.
Essenza fatta di idee, parole, modi di fare, luci e profumi.
La sicilitudine è il pilastro olfattivo con cui questo nuovo Brand ha deciso di inserirsi nel panorama della Profumeria Artistica.


Ortiughia si apre con una croccante e freschissima mela che si appoggia alla dolcezza fruttata e mielosa dell'Osmanto.
Il fiore bianco sprigiona l'intenso aroma di albicocca speziata che lo caratterizza, unendo il dolce aroma alla polpa farinosa e fragrante del pomo.
Fico ed il suo latte sono il cuore di Ortiughia.
Un cuore gourmand dove gli accenti boisee e verdi delle foglie si fondono con la cremosita' opalescente e lattiginosa del siero.
Un piccolo e succulento scrigno di bontà estiva.
Il sottofondo legnoso si arricchisce di zuccherini afflati, ed è subito mosaico olfattivo che riflette la bellezza di questa terra e l'abbraccio spontaneo e caloroso che offre ai suoi abitanti e visitatori.
Il drydown si dischiude con la corposità intensamente lignea e balsamica del Sandalo e da un Vetiver fresco, rugiadoso e con sfumature terrose delicate e morbide.


Omaggio alle proprie radici, alla brezza che arriva dal Mar Ionio a portare refrigerio quando l'aria diventa di fuoco e ai colori del cielo e dei monti che si scambiano con naturalezza sconcertante, creando un vortice orgiastico di profumi, sapori e tradizioni.
Una Sicilia che riempie occhi e narici, passando per le impervie vie del cuore.
E la dichiarazione d'amore profonda e sentita che Ciatu ha voluto dedicargli.

"Quegli odori di alga seccata al sole e di capperi e di fichi maturi non li ritroverà mai da nessuna parte; quelle coste arse e profumate, quei marosi ribollenti, quei gelsomini che si sfaldano al sole."
- Dacia Maraini -

www.ciatu.it Per scoprire tutte le Fragranze e la Linea Corpo.


giovedì 10 gennaio 2019

Ylang Ylang Nosy Be di Perris Monte Carlo



Ylang Ylang Nosy Be di Perris Monte Carlo.

Sembra una marmellata cremosa e traslucente, una confettura con scorze di Agrumi ed un pizzico di pungente e caldo Cardamomo per renderla vivacemente speziata.
L'Ylang Ylang è protagonista assoluto con la sua inebriante quanto intensa e narcotica dolcezza.
Esotico e fresco nelle note iniziali, diventa opulento grazie ad un cuore vibrante dove la Rosa di Damasco, il Gelsomino ed i Fiori d'Arancio lo avvolgono in una sontuosa rotondità.
Cedevole e untuoso, ricco e carnale, solo con una leggerissima sfumatura verde che si stempera in un giallo solare e accecante.
L'aura olfattiva che sprigiona è burrosa e fasciante, balsamica sul fondo per poi sfumare verso un raffinato accordo poudre'.

Il Vetiver e il Cedro rimangono impigliati tra una Vaniglia pallida, un Labdano liquoroso ed ambrato e Ambretta dei campi cipriata.
Gocce di miele sembrano stillare dai lunghi petali con i margini ondulati, increspandoli di piacevolezza languida.
I Legni allontanano ogni eccesso di stucchevolezza, facendo virare l'Ylang Ylang verso un epilogo elegantemente sussurrato.
Perris ha saputo stratificare questo seducente fiore, arricchendone il profumo penetrante fino a trasformarlo in oro fulgido.

"Centinaia di migliaia di odori sembravano non valere più nulla di fronte a quest’unico odore. Questo solo era il principio superiore secondo il quale si dovevano classificare gli altri profumi. Era pura bellezza."
- Patrick Süskind -

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Quality of Flesh di Homoelegans


Quality of Flesh di Homoelegans.

All'artista maledetto Francis Bacon Homoelegans rende omaggio con Quality of Flesh.
Omosessuale in un’epoca e in una nazione in cui era reato, grande bevitore, giocatore sciagurato, scellerato e pieno di debiti.
Nelle sue opere c’è l’angoscia di un’esistenza dolorosa, di una vita in cui sulla bilancia del destino, ogni gioia va pagata con uno struggente dolore.
Opere che nell'espressione di Bacon sono spietate, surreali e tormentate.
Manifestano con violenza la condizione esistenziale dell’essere umano attraverso mostri, bocche digrignanti, personaggi deformati e visioni infernali.
Inconfondibile la sua tecnica fatta di distorsioni, accavallamenti prospettici e incongruenze formali.
Uomo di una sensibilità selvaggia ed estrema.
Spettatore pagante del suo stesso melodramma.

Quality of Flesh è un viaggio olfattivo che parte da dentro.
Attraversa organi, fasci muscolari, fibre e strati epidermici per poi uscire con prepotenza dalla pelle, arrancando stremato tra pori, peli e umori.
Torbido in apertura si scioglierà in una dolcezza affumicata intima e lacerante.

La carne e le sue grida emergono da uno start con Bacche di Ginepro, intenso Pepe nero e Pepe Rosa.
La freschezza rotonda e lievemente speziata di quest'ultimo, provoca un effetto booster che  renderà le note di testa pregne di suggestione esplosiva.
Biglietto da visita, caloroso lasciapassare per poter entrare nei pub fumosi, nelle bische clandestine e negli angoli bui dove effusioni promiscue e animalesche si ammantano di una oscurità complice.



Costus, Zibetto e Castoreo creano un vortice di bestiale sensualità che verrà addolcita da Storace, Benzoino e un Narciso intensamente limpido, floreale e agghindato da dandy.
Affondo a pieni polmoni in un giaciglio di peluria ispida e pelle fervidamente glabra.
Patchouli e Cuoio creano zone d'ombra asciutte in cui ripararsi da tanta ottenebrante sacralità carnale.
Bacon, evocato da Michele Marin per Homoelegans, compare barcollante tra esalazioni cuoiate, animaliche e resine fumose.
Splendente nel suo egocentrismo e annichilito dalle proprie espiazioni deliranti.

Quality of Flesh è corazza coriacea che protegge un cuore disarmato ed emotivo.
Contiene il nero dello Storace, il viola del Ginepro e il rosso delle Bacche di Pepe rosa, alcuni dei colori preferiti da Francis Bacon.
Colori che talvolta venivano spezzati da un giallo accecante, qui illustrato con il Narciso o da un verde smeraldino, riprodotto invece con il Patchouli.

Fedele ricalco olfattivo di un uomo, i suoi angeli caduti e la genialità incorruttibile che lo rese uno degli artisti più amati e criticati.
E della sua grande fame di amore.

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Ph Credits La nicchia profumata

Viride di Orto Parisi


Viride di Orto Parisi.

Viride, raro latinismo che significa verde ma che può anche essere declinato in virile o gagliardo.
Un gioco di parole e concetti che si amalgamano fino a divenire accezione di virilità verde.
Gualtieri si è preso molta cura del suo Orto; ha concimato e reso fertile la terra con Stercus, ha piantato sementi spermatiche con Seminalis e amorevole ha osservato crescere i frutti del duro lavoro olfattivo e campestre che ha svolto.
Immagino Alessandro seduto su un cumulo di terreno smosso con gli occhi chiusi, raccolto in un'attesa ermetica e impaziente mentre ascolta il respiro del sottosuolo, il rumore della radici che attecchiscono e ingravidano la materia friabile.
Giovani piante germogliano timide, stiracchiandosi verso un cielo azzurro e terso.
Erezione erbacea che inneggia ed elogia il ciclo vitale del suo personale microcosmo agreste.


Viride ha un corpo decisamente verde e dalle sembianze aromatiche e lontanamente fougere, mentre l'anima si tinge di sfumature legnose, rotonde e punteggiate da un fervore parsimoniosamente speziato.
Ha l'aroma dei boschi, di chiome frondose e di tronchi robusti.
Di terriccio ricoperto di foglie rinsecchite e di umidi filamenti sotterranei.
Forse Artemisia e una punta eterea di Menta oppure Basilico brillante, in ogni caso una tavolozza di nuance che virano verso un verde bluastro, luminoso e trasparente.
Vetiver grezzo quanto basta, addolcito da un caldo profumo di polverose spighe di grano e
da argentee foglie di ulivo; intiepidite dalla luce di mezzogiorno esse sprigionano un fugace sentore talcato.
Possiede in apertura l'energia tonificante del sole che ti cuoce il viso e di una magnanima quanto sporadica sferzata di brezza lavandina ed estiva che ne asciuga i contorni grondanti.
Nel silenzio solo il frinire assordante delle cicale acquattate sui fusti nodosi degli ulivi pugliesi.
Tutto è verde, giallo e marrone.

Patchouli e incorrutibile Cedro, un pizzico di Oud, Sandalo e un fondo resinoso vanno ad incupire il drydown e l'iniziale verditudine di Viride.
L'oscura foresta prende il sopravvento, travolgendo con i suoi umori e rumori.
Le creature delimitano il territorio marcandolo con il proprio odore, mentre la vegetazione amoreggia con pollini trasportati dal vento.
E dal tempo.
Coito organico e botanico dal fascino reticente.
Ma anche avvolgenza smeraldina che riporta alla mente mani callose che accarezzano e guance irsute e boschive che profumano di domenica e pulito.
Paradosso olfattivo bizzarro tra natura e genealogia.

L'irriverenza iconoclastica di Alessandro ancora una volta si stempera in una dolcezza nostalgica e nascosta.
Tra fili d'erba rigogliosi, cataste di legna, radici bitorzolute e filari di ulivi.
La vita può nascere e rinascere ovunque.

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Ph Credits Christiane Bhemann

Tango di Masque Milano


Tango di Masque Milano.

Il mio tributo al Maestro Bernardo Bertolucci.
Forse non il suo film migliore, ma sicuramente una pellicola forte che attraverso le sue atmosfere cupe e scabrose lasciò il segno in un pubblico che all'epoca ne rimase emotivamente molto colpito.

Tango di Masque è perfetta evocazione di quell'erotismo inverosimile, surreale e animalesco che trasuda dai due protagonisti, Paul e Jeanne.

Parigi.
Anni '70.
Un appartamento sfitto e completamente vuoto dove per caso si incontrano Paul e Jeanne.
Un appartamento che da silenzioso voyeur li vedrà consumarsi prima i corpi in amplessi selvaggi poi le anime fino al tragico epilogo.

Jeanne, la ventenne e riccioluta Jeanne.
Che profuma di Ambra, Gelsomino Sambac, Rosa Turca e Fresco Bergamotto
La sua pelliccia bianca odora di fiori e il calore della sua pelle scalda il pelo animale, sprigionando un'alone di sensualità giovane e pulsante.

Paul ha 45 anni e soffre per il sucidio appena avvenuto della moglie.
Il suo cappotto color cammello emana sentori virili di Sandalo, Legno di Guaiaco, Cedro, Patchouli e robusto Cuoio.

Al centro un cuore di burro speziato che scivola languido e carnale.
Cumino, Cardamomo, Pepe nero, Fava Tonka, Benzoino e Meliloto, il fiore dall'intenso profumo di miele e Vaniglia.
I corpi madidi di sudore che si intrecciano, la risposta insensata ad un conformismo che li circonda, che li ostracizza.
E loro, in quell'appartamento si amano senza sapere neanche i rispettivi nomi.
Chiamandosi solo con la pelle.

Scena ultima.
Siamo nella sala da ballo dove si svolge una gara di Tango e Paul ha inseguito la ragazza.
Si scoprono innamorati uno dell'altra ma le tempistiche sono diverse e questo non consentirà ai due di vivere la storia che sarebbe potuta esistere.
Lo sguardo appannato di uno e quello impaurito dell'altra mentre tra i corpi allacciati nell'ultimo tango, scorre la potenza del desiderio.

È scuro come whisky torbato Tango.
Come un thè lasciato troppo in infusione, un thè bollente e speziato dai vapori stordenti.
Bevanda addolcita con un cucchiaio di miele.
È vibrante, emozionale e ottenebrante.
Vivo di calore guizzante.
È intimo e confidenziale, al punto che le veci del voyeur ora le prende chi lo indossa, costretto ad assistere a questo ballo dove i corpi si toccano e fremono in brividi animali e cumarinici.

A volte amare significa lasciar andare.
E il fantasma di ciò che sarebbe potuto essere ma non è stato perseguita più di un amore vissuto a fondo.

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mercoledì 9 gennaio 2019

Lattedoro di Maison Gabriella Chieffo


Lattedoro di Maison Gabriella Chieffo.

Ci sono giorni in cui fa freddo, molto freddo.
Giorni in cui il cuore diventa ghiaccio e il cervello un iceberg pericoloso che galleggia nel mare gelato e cerebrale.
Giorni in cui le emozioni si immobilizzano sotto strati di brina impossibile da sciogliere.
Giorni in cui l'anima cerca la quiete del silenzio e si rinchiude nel gelo antartico.
Deve aver pensato a tutto questo freddo Madame Chieffo quando ha creato Lattedoro.
Deve aver pensato ad una cura per liquefare quelle masse emotive assiderate e restituire tepore agli spiriti addolorati e intirizziti.
Così dal suo calderone di strega buona ha tirato fuori una nuova storia e una nuova Fragranza.
L'antidoto dorato all'infelicità.


Lattedoro è nido, rifugio dove le spezie calde si mescolano a note di latte fumante, a dolce Cocco cremoso e alla freschezza luminosa e floreale del Bergamotto.
Nutre come seno materno, come colostro prezioso e avvolge con Gelsomino e amorevoli braccia di Iris lunare, polveroso, burroso e matronale.
La delicatezza di Lattedoro è percebile e amorevoli sono le carezze che sfiorano chi lo indossa.
Il Cuoio è pieno ma morbido come due corpi che si curano a vicenda, stringendosi in un abbraccio profondo e ricco di calore umano.
Il Sandalo ne è simbolica evocazione, mantecato fino a diventare unguento per le ferite invisibili.

Una coperta di quelle in ciniglia in cui si ci arrotola fino a perdere il senso del tempo tanto si sta bene, tanto è confortevole la culla di legno chiaro in cui Lattedoro permette di riposare.
Vaniglia pallida e dalla sfumatura fruttata esalta e sublima la Fragranza, rendendola ancora più intima e accogliente.
Balsamo che sana e ricompone.
Che restituisce e completa.
Ristoro profumato che dal corpo arriva dritto al cuore.
Come una tazza di latte e miele caldo, che è buona non per il miele, ma per l'amore che ci ha messo dentro chi l'ha preparata.

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Nudiflorum di Nasomatto


Nudiflorum di Nasomatto.

Rapsodia tattile color carne.
Tutto si tinge di un rosa affilato e perturbante.
Le venature del Cuoio sono lavorate a mano, conciate da quell'artigiano estroso che è Gualtieri, fino a diventare un intreccio tridimensionale di fibre stratificate.
Una mappa epidermica dove l'unico modo per orientarsi è toccare, annusare e sentire.
Furia erotica e cieca per il Gelsomino che si spoglia con dissacrante sfrontatezza, rimanendo nudo e di una traslucenza inafferrabile e delicatamente umida.
Musk che si ammorbidisce fino a diventate cinerea fessura da cui tutte le altre note fuggono verso un punto indefinito di luce.
Nudiflorum possiede l'iniziale freddezza di un corpo unico che si scalda fino a diventare mellifluo quando collima con l'altro.
Una sfumatura metallica e verde nello start che muta i suoi contorni fino a trasformarsi in corporeità tangibile e sensuale.
Non c'è frenesia, bensì un itinerario preciso dove solchi e fenditure sono trattate con attenzione.

Da ex disossatore professionista e figlio di macellaio, Alessandro conosce la carne e i metodi di frollatura per renderla tenera, saporita e succosa.
È necessario attendere che la carne, posta in celle frigorifere, sia pronta.
L'attesa stessa aumenterà il piacere del primo boccone, che con scioglievolezza burrosa si arrotolera' sulla lingua.
Ho personalmente potuto assistere all'uso che Alessandro fa dei coltelli per sfilettare e disossare la carne e ne sono rimasta affascinata.
Accarezza le bistecche come se fossero un corpo di donna, con una delicatezza impressionante ma con gesti precisi ed esperti.
Le fibre nervose si sciolgono sotto al suo tocco, le ossa perdono rigidità e quel che rimane è la parte più pregiata.
Il boccone succulento del Re.

Ecco, questo è Nudiflorum.
Cuoio frollato, Gelsomino freddo e Musk pieno e fumoso.
Legno secco e asciutto che si fa brace ardente, pronto ad accogliere il grasso sfrigolante.
Ma anche l'aggiunta di sale per rendere sapida la polpa umana.
Salmastra, di mare e alghe.
Di profondità verde rame schiette e trasparenti.
Un risucchio ozonato che riversa i suoi umori nettati e salati.
Penserete che strano paragone e non posso darvi torto.
Ma la carnalita' di questa Fragranza va oltre gli standard olfattivi contemporanei.
È un blind game, è come giocare a mosca cieca con il proprio e altrui corpo.
E conoscerSi e RIconoscersi nel senso più ampio.
Un rabbrividire di gelo e di sudore caldo.
Un richiamo di forte erotismo vestito di glabra crosta di cuoio che diventa velluto villoso e muschiato.

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Ph Credits La nicchia profumata

Crime di Franck Boclet


Crime di Franck Boclet.

"Lo senti il battito animale che selvaggio galoppa nel petto ferito ?
A volte amare è come uccidere.
Sparami, ancora e ancora.
Accoltellami piano, con baci fendenti, con labbra fondenti.
Toccami con mani dure come cuoio, graffia il camoscio delle mie rotondità nude.
Dolce sarà esalare l'ultimo respiro tra le tue braccia nervose, ignorando chi è vittima e chi l'assassino.
Prima o poi ci sarà concesso un armistizio."


Ci sono delitti che si compiono senza armi, senza spargimenti di sangue e dove le persone non muoiono.
Non fisicamente almeno.
Delitti dolci come il cioccolato ma letali più del fiele.
Crimini efferati dove il corpo spara più di un revolver, dove l'esplosione dei suoi umori deflagra come bomba.
Polvere da sparo che profuma di buono e ingannevole uccide come killer silenzioso.
All'amore e i suoi misteri, ai peccati e ai suoi platonici omicidi, Franck Boclet ha dedicato Crime.

La Fragranza si apre con note gourmand di Cioccolato fondente, stuzzicante e di una golosità sensuale e cruda.
Uno start delizioso che lo trasformerà in Cacao orientale quando l'Oud ne accarezza lascivo i bordi perfetti e in una tavoletta al latte nel momento in cui il Sandalo rotondo e cremoso ne blandisce sornione gli spigoli invitanti.

Crime gioca su accordi chiaroscuri, con note che si svelano in nudi integrali olfattivi e su improvvisi e intriganti "vedo non vedo".
Cedevoli cinghie in Cuoio costringono il Cioccolato a sottomettersi, imbrigliandone la dolcezza con sentori animalici di Oud.
La resina mordente a sua volta si lascia contaminare dal caldo e balsamico Legno di Cedro.
Una corrente legnosa che sembra scorrere sottopelle per rinfrescare il sangue ribollente di desiderio, un incontro voluttuoso di equilibri opposti.
Eliotropio e Fava Tonka rilasciano suadenti sospiri di cipria vanigliata ammorbidendo la controparte coriacea di Oud e Cuoio.
E Ambra per suggellare i corpi in abbraccio orgasmico di fuoco dorato.
Crime è stato emotivo e passionale imbottigliato.
Un quid di eccitazione, possessione, eleganza e amore folle.
Dove amare non è mai un crimine.

Aquacosmetics SRL Distribution
www.aquacosmetics.com

Violon Basse 16 di Filippo Sorcinelli Brand

Violon Basse 16 per Extrait de Musique di Filippo Sorcinelli Brand.

Nuovo registro ad anima dell'organo che appartiene alla famiglia dei timbri violeggianti ed è imitazione degli strumenti ad arco.
Puo essere costruito in metallo o in legno, solitamente è posizionato nella pedaliera e suona nel registro di 16 piedi.
La tessitura è grave, mordente e lenta di parola.
Ma possiede una chiarezza che nei secoli alcuni organisti, Silbermann in particolare, resero addirittura brillante.


Violon Basse 16 è fedele riproduzione olfattiva di questo registro a diametro strettissimo.
L'Incenso, leitmotiv dell'intera Linea Extrait de Musique, viene arricchito da note metalliche, legni corposamente intorbidati e Cuoio annerito dal fumo.
Un Cuoio secco e rapido nell'esalare il tipico aroma affumicato del Legno di Betulla, ma insospettabilmente caldo e fasciante.
Lo start è graffiante, evocazione simbolica dell'archetto che accarezza deciso le corde in un susseguirsi di suoni pastosi e bassi.
Una raschiatura piena e densa, dove le note metalliche si mescolano armoniosamente con un'accordatura immaginaria dai toni fumosi e grevi.
Al contempo una nettezza sorprendente si fa strada per diradare l'atmosfera cupa.
L'appealing della Fragranza perde drammaticità e l'Incenso inizia sottilmente la sua ascesa, sublimando la profondità di Violon Basse 16 con sapienti punte di fugace dolcezza resinosa.

Non prevarica ma stempera senza il noto protagonismo ecclesiastico; come umile presenza diffonde il suo sottotono più fresco, citrato e calorosamente balsamico.
Una melodia rappresa in grumi catramosi che liquefandosi muta in una macchia di argento brunito.
Cenere incandescente dove l'Incenso alato spegne le tenebre con luminosa sacralità.
Ancora una volta la musica è il tramite tra l'uomo e Dio.

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Ph Credits La nicchia profumata

Tuberosis di Laboratorio Olfattivo

Tuberosis di Laboratorio Olfattivo. Tuberosis appartiene alla Masters' Collection e nasce per mano del Maitre Parfumeur Jean-Claud...