martedì 4 dicembre 2018

Nuit de Bakélite di Naomi Goodsir

Nuit de Bakélite di Naomi Goodsir.

Inutile tentare di sfuggirle, perché ti raggiungerà comunque.
Polipoide verde rame, verde palude e polpa di Lime.
I suoi tentacoli narcotici ghermiscono e stringono possenti in un abbraccio tossico.
È cattiva, graffiante, umida e avvolgente.
È amara, asciutta, fumosa e candida.
Sconvolge e ritorce gli intestini tanto è poderosa e autorevole questa Fragranza.
Funge da radar olfattivo a tal punto che perfino un fiuto da due soldi potrebbe rintracciarla immediatamente, senza vacillare e con passo sicuro.
Se foste al buio, come stella verde, sarebbe bussola fortemente odorosa pronta ad orientare colui che ha smarrito la via.
Se fosse una fiaba sarebbe La Città di Smeraldo di Oz.
Odi et amo, incipit per eccellenza da quando Isabelle Doyen ha creato Nuit de Bakélite per Naomi Goodsir.

Una tuberosa verde, spogliata da quell'appeal da femme fatale che spesso caratterizza la presenza del fiore bianco.
Abbiamo steli recisi, foglie, petali che macerano nell'acqua stagnante e clorofilla che irradia vitalità sfrontata.
Galbano amaro e volatile, Foglie di Violetta e un Tabacco che come edera invasiva e tenace si arrampica su tutte le altre note.
Angelica erbacea, l'Iris polverossisimo di Naomi e Cuoio; ogni nota sputa con veemenza il proprio effluvio, provocando una collisione aromatica di un verde fosforescente e plastico.
Sommo florilegio di tutte le Tuberose.

Karo Karounde per esasperare la sensualità di
Nuit de Bakélite.
I suoi accenti fruttati e morbidi si mescolano a sfumature animaliche in un susseguirsi di vibrazioni basse e pulsanti.
Semi di Carota dolcemente terrosi che avviluppano i Legni ed i Muschi e tutto diviene delicatamente affumicato.
Benzoino e Storace, e al centro di questa piramide complessa e caleidoscopica esplode implodendo la Tuberosa, in un vortice di freschezza vegetale.

"Ti schiaffeggia sprezzante per poi baciarti avida con lingua di sirena verdastra ed iridescente.
Non le resisterai.
E se ne sarai capace, lo farai per poco.
Perché ti prenderà.
Oh se ti prenderà."

www.naomigoodsir.com Per scoprire tutte le Fragranze.

domenica 25 novembre 2018

Artimitia di Onyrico


Artimitia di Onyrico.

Onyrico intinge il pennello in una tavolozza immaginaria composta di fiori, spezie, resine, legni e vischioso caramello.
I colori densi si spalmano su trame di forza e fragilità.
Tratto dopo tratto sulla tela olfattiva si fa nitida l'effigie di Artemisia Gentileschi.
Avviata precocemente all'attività pittorica dal padre, conscio del talento che la figlia dimostrava, Artemisia collaborò inizialmente ai lavori paterni e subì il fascino dello stile caravaggesco appropriandosene.

Vittima di un efferato stupro sviluppò un'inquietudine interiore che trasferì sui suoi  dipinti, tentando di esorcizzare quel che aveva subito e trasformando le eroine bibliche che animavano le sue opere nel concetto massimo per cui il bene trionfava sul male e il nemico veniva perennemente sconfitto.
Martire e martoriata nello spirito, denigrata ed insultata Artemisia continuò con determinazione a coltivare le proprie doti artistiche con il doppio della fatica e degli sforzi.
In quell'epoca storica erano esclusivamente le figure maschili a muoversi nel mondo della pittura ed il suo perseverare nel voler emergere fu fonte di non pochi fardelli.
Emblema della sofferenza e dell'affermazione femminea, essa fu eroina per i tempi che le seguirono, consacrandola come artista ribelle, risoluta e femminista ante litteram.

La Fragranza si apre con squillanti, pungenti e pimpanti note di Zenzero fresco e soffice Mandarino.
Il tema del colore arancione sarà dominante per tutta l'evoluzione di Artimitia.
Uno start luminoso ed incisivo, reincarnazione odorosa della caparbietà della pittrice.
Il cuore muta con un bouquet composto da Fiori di Zenzero e Champaca, un piccolo fiore dalla nuance aranciata e dal profumo fruttato e vellutato, intenso, con accenti speziati e dal delicato sentore floreale.
Fiori d'Arancio per evocare i colori vibranti della tavolozza di Artemisia e le luminescenze seriche con cui ammantava le sue eroine.
Zucchero caramellato per un'impronta gourmand, personificazione della maestria con cui la pittrice utilizzava i chiaroscuri.

Onyrico ha scelto di contornare la propria opera con una cornice dorata e barocca di Zenzero candito, Ambra, Vaniglia, limpido Muschio Bianco e morbide note Legnose.
Un fondo caldo ed avvolgente, un abbraccio sensibile ed iridescente che è sentito omaggio a quella donna sfortunata e anticonformista che fu Artemisia Gentileschi.
Un abbraccio di quelli che non spezzano ma ricompongono.

"Questa femina, come è piaciuto a Dio, havendola drizzata nelle professione della pittura in tre anni si è talmente appraticata che posso adir de dire che hoggi non ci sia pare a lei, havendo per sin adesso fatte opere che forse i prencipali maestri di questa professione non arrivano al suo sapere"
- Orazio Gentileschi -

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lunedì 19 novembre 2018

Tokyo di Gallivant Stories


Tokyo di Gallivant Stories.

Tokyo, la nuova Fragranza di Gallivant è omaggio al Kōdō, l'arte giapponese di apprezzare l'Incenso attraverso un codice di comportamenti che risale al XIV secolo.
Ma non solo, è anche omaggio alla città dai molteplici volti che racchiude in sé tradizioni millenarie e al contempo una modernità esasperata, senza però dimenticare le proprie radici e l'attaccamento esclusivo alla propria isola.

Tokyo è un concentrato di immagini, profumi, invenzioni folli e centinaia di luci al neon dai colori fluo.
I giovani di Harajuku sono un melting pot di stili, influenze e colori, veri e propri manga viventi e bizzarri, mentre basta spostarsi a Roppongi per essere travolti dal rumore assordante delle sale di Pachinko e dagli odori stuzzicanti che fuoriescono dai mille ristoranti.
E ancora Asakusa e i suoi templi dove l'aroma dell'Incenso impregna l'aria e il ticchettio dei geta delle geishe si unisce al fruscio dei kimono elaborati e preziosi, producendo un suono che evoca lo splendore della città antica che fu Edo.

La Fragranza si apre con note luminose di Yuzu, un tipico agrume ibrido giapponese il cui sentore è un mix effervescente tra pompelmo, cedro, mandarino e lime con sfumature speziate ed intense e fresco Bergamotto.
Pepe nero, aromatico Cardamomo e un pizzico di pungente Wasabi apportano calore e piccantezza, rendendo nitida l'immagine dei vapori succulenti che fluiscono dai tanti Izakaya, piccoli ristoranti tipici.
Il cuore di Tokyo si compone di Hinoki, tradizionale cipresso nipponico il cui legno ha un aroma verde, morbido e vigoroso, Incenso, Cedro, Rosa, Iris e Noce Moscata.
La parte floreale si dedica con delicata armonia a rinfrescare le spezie, alleggerendone l'ardore.
Eterea e fuggevole come un haiku.
Un immaginario giardino zen dove l'acqua è assente nonostante la fitta vegetazione, dove la sabbia viene pettinata fino a portare alla luce disegni composti da onde e rocce lisce e antiche.
E immancabile l'Incenso e i suoi fumi intemporali per purificare e raggiungere una dimensione spirituale ben al di sopra di un semplice gesto materiale.

Ambra, Vetiver, Sandalo e terroso Patchouli chiudono Tokyo con sfaccettature resinose e avvolgenti, mentre i legni spandono una scia leggera e piena che collega il Giappone arcaico a quello futuristico che oggi possiamo ammirare con esterefatto stupore.
Nick Gallivant ha colto l'essenza di un popolo che ha saputo rialzarsi volgendo un occhio all'avvenire ma mantenendo la propria cultura e saggezza immutata nonostante i grandi cambiamenti subiti nel corso dei secoli.

www.gallivant-perfumes.com Per scoprire tutte le Fragranze.

Gallivant Stories è un Brand distribuito da Campomarzio70
www.campomarzio70.it



martedì 13 novembre 2018

Boccanera di Orto Parisi


Boccanera di Orto Parisi.

Siamo fatti di crepe, voragini, interstizi, orefizi e buchi.
Cinque sensi ed ognuno di loro necessita di fori e spazi.
Narici per il naso e l'olfatto, cavità oculari per la vista, canali uditivi per sentire, una rosea caverna per gustare e spazi fra le dita per muovere le mani e toccare.
Siamo pertugi pulsanti nascosti e bocche anatomiche affamate.
Siamo altari viventi in cui si immola consenziente il piacere e le sue sfumature profane.
Tra zone tenute gelosamente all'ombra e riflessi che invece diamo in pasto alla società, Alessandro Gualtieri ha voluto scrivere un poema olfattivo, un irriverente elogio all'orifizio anale e ai suoi reconditi misteri, sdoganando quello che per molti è argomento da censura.
Alessandro ha smontato un tabù e l'ha ricomposto secondo la sua eccentrica quanto anticonformista visione.


Boccanera ma potrebbe anche chiamarsi Boccadiraso o Boccadivelluto, tanto è avvolgente e scivolosa questa Fragranza.
Dolce di un Cioccolato fondente, lucido, croccante e avvolgente.
Una di quelle tavolette compatte aromatizzate con Peperoncino piccante.
Un accostamento non solo olfattivo, ma anche cromatico.
Pensate al marrone scuro e lustro del cioccolato e al rosso laccato del piccolo frutto di fuoco ed i sapori che in netto contrasto vi si arrotolano sulla lingua in una esplosione golosa e calda.
Stuzzicano e vibrano sulla pelle, si muovono scattanti e veloci, dardi infuocati di Zenzero e Pepe che solleticano invitanti e decisi.
Legni e Muschio Animale rendono audace e profondo Boccanera.
Sempre di più e sempre più in profondità, affonda colpi di reni ben assestati grazie alla componente fortemente animalica e grondante di appeal erotico e sensuale.
Una carta d'identità odorosa che porta ben evidente la firma di Gualtieri.


Un impressionante altalenarsi di sensazioni calde e fredde, dolci e pungenti, secche e oleose.
Uno scabrosa e simbolica penetrazione espressa con un dondolio di note contrastanti che si fondono fino a raggiungere una simbiosi assolutamente riuscita.
Una nuova psicoanalisi olfattiva effettuata dall'Esorcista dei cliché per eccellenza.

www.ortoparisi.com Per scoprire tutte le Fragranze.

giovedì 8 novembre 2018

Step Aboard


Step Aboard e le loro fermate immaginarie nella metropolitana di Milano.

Step Aboard è il sogno di due ragazzi giovani, Georgiana e Daniele, che hanno fortemente creduto in un progetto innovativo nell'ambito della Profumeria Artistica.
Questo sogno nasce come tutti i sogni tinteggiato di verde speranza, fino ad assumere una tonalità fluo quando la loro visione assume i contorni ben definiti della concreta realizzazione.
Nascono così cinque Fragranze Spray per corpo e capelli contenute in un'iconica bomboletta di vernice per graffiti, che contiene l'esplosiva espressione creativa di questa arte da strada reinterpretata in versione olfattiva.


Step Aboard racchiude un concept a 360° i cui molteplici vertici toccano la tribù cosmopolita che anima il capoluogo lombardo.
Un moderno branco che senza risparmiarsi e muovendosi in sincronia genera una massa variopinta di stili e tendenze, dettando tacite leggi in una subcultura a concezione globale sempre più dinamica.

Georgiana e Daniele hanno voluto dare un profumo a cinque fermate immaginarie di Milano e ai rispettivi luoghi che le rappresentano maggiormente.
Un'utopistica essenza in cui lo spirito che aleggia in queste strutture e in questi punti è confluito fino a divenire tangibile operazione di imbottigliamento.
Operazione affidata a due nomi d'eccellenza nella Profumeria Artistica, ovvero Bertrand Duchaufour e Morgane Collinot.

La Metro di Step Aboard fa tappa a: 3D sul Duomo, Bosco Sospeso, Milano Centrale, Cuoio di Thaon e Menta sui Navigli.
In bilico tra una giornata che inizia e muore e una notte tutta da vivere.
Tra caffè presi al banco di fretta e drinks sorseggiati tra tavoli affollati.
All'ombra del Duomo o nei polmoni verdi che come oasi catapultano fuori dalla frenetica città.


A voi la scelta di dove concludere il vostro viaggio.
Oppure potete risalire velocemente per poi scendere ad una nuova fermata e farvi travolgere ancora una volta da un irresistibile guerriglia urbana di murales profumati.

www.stepaboard.it Per scoprire tutte le Fragranze.

mercoledì 7 novembre 2018

Ivre de Vie di Homoelegans


Ivre de Vie di Homoelegans.

La Rosa è la sua intensità screziata sono sentito omaggio a Edith Piaf, alla sua voce dalle mille sfumature, alla sua vita sfortunata e alla forza che scaturiva da quella gracile fragilità che le fece attribuire il soprannome di Piaf, ovvero passerotto in argot parigino.
Non bellissima, ma affascinante nei tratti mesti e provati che si trasformavano quando sorrideva, tramutandole il viso in una luce assoluta di piccoli denti bianchissimi.
Cresciuta nel bordello di famiglia Edith  travaserà le brutture a cui i giovani occhi hanno dovuto assistere nel canto, trasformandole in ricordi positivi.

Ed è qui che la sua grandezza esplode.
Una voce potente, graffiante e acida capace di passare velocemente ad inflessioni dolci e suadenti.
Il tutto contornato dall'indimenticabile spirito gioioso e colmo di ebbra voglia di vivere che solo lei sapeva imprimere.
Un delicato e mingherlino passerotto dal vocalizzo recitativo ineguagliabile.
Un vulcano che riversava lava incandescente sul pubblico incantato.


Ivre de Vie è Edith, la sua ugola caleidoscopica e la sua Vie en Rose sfortunata ma vissuta in pienezza.
Una Rosa macerata nell'alcol, liquorosa, scura e densa.
Mora, Ribes nero e Uva infondono il loro accordo di frutta vellutata al Liquore.
Una mescita sublime e di una bellezza dionisiaca.
I petali del soave fiore assumono sfumature purpuree e intensamente venate di picchiettature viniliche.

La plastica nera e lucida del disco a trentatré giri affonda la Rosa, facendola sprofondare in atmosfere surreali e drammatiche.
La dolcezza del Fiore di Tiglio e del Geranio emergono quasi con disperazione ma non si lasciano sopraffare, bensì arrichiscono con flautata tenerezza un cuore spesso e caliginoso come il cielo di Parigi.
Si arrochisce Ivre de Vie sul fondo, segue la voce di Edith, sempre più bassa e strozzata.
Come la vita di Edith, la cui fiamma diviene fioca e che troppo presto si spegnerà.
Ambra, Patchouli, Muschio Bianco e Betulla, una coltre fumosa scende come pesanti tende di sipario a dire "lo spettacolo è finito".

Un finale avvolgente come l'ultimo scrosciante applauso.
Affumicato come il legno consunto del palco, come la sigaretta che Edith fumava dopo ogni sofferta e vibrante esibizione.
Una Rosa ubriaca di vita.
Una tra le stelle più grandi che ancora brillano e a cui Homoelegans ha voluto aggiungere splendore.
The show must go on...

"La mia vita da bambina può sembrare spaventosa, ma era bellissima… Ho avuto fame… Ho avuto freddo… Ma ero libera… Libera di non alzarmi… Di non sdraiarmi… Di ubriacarmi… Di sognare… Di sperare.”
- Edith Piaf -

www.homoelegans.com Per scoprire tutte le Fragranze.

Ph Credits La Nicchia Profumata

Habanita l'Esprit di Molinard


Habanita l'Esprit di Molinard Parfums.

Essere figli d'arte comporta una serie di responsabilità notevoli e genera aspettative decisamente alte per coloro che vogliono ritrovare la stessa magistrale bravura apprezzata nei predecessori, oramai consacrati all'immortalità.

L'Esprit è candida quanto degna erede della madre ben più tenace ed enigmatica, Habanita.
Nell'Esprit ritroviamo i tratti cipriati che dichiarano la consanguineità fra le due Fragranze ma molteplici e variegate sono le sfumature che le caratterizzano e le differenziano.

Habanita l'Esprit è battito di ali di migliaia di angeli che alleggeriscono l'aria con polvere di talco finissima.
Il Limone esprime tutta la sua luminosità frizzante unendosi al calore vivace della Noce Moscata e ai sospiri fioriti e balsamici del Cisto.
Un'apertura ricca e dolce ma intrisa di un quid speziato e malizioso.
A tratti brillantemente ribelle e caparbia, nuance che per genetica olfattiva le appartiene.
Il cuore è di una sensualità disarmante e vede la polverosita' della Mimosa avvolgere il Gelsomino, la Rosa e l'Eliotropio.
Palpito dello stesso petto materno ma alleggerito e sensibilmente più giovane e indomito.
Rumorosa di risate argentine da adolescente, di file di bracciali tintinnanti e ticchettio incerto di tacchi a spillo sul selciato irregolare.
Un cucciolo di gatta con le vibrisse rugiadose di latte perlaceo che si affila gli artigli su un cuscino di seta jaquard.


Il finale è evocazione ancora più possente della  madre vestita di nero.
Ambra, Patchouli, Vetiver, Muschio animale e Benzoino creano un ologramma di corposa seduzione ombreggiata da sfumature animaliche ed avvolgenti.
Un brivido estremo tra balsami e muschi.
Uno sguardo obliquo che proviene da occhi scintillanti color mogano.
Giovane cerva dai fianchi rotondi e soffice manto di velluto in muta.
Metamorfosi radiosa di una donna e i suoi mille volti.

www.aquacosmetics.com Distribution

lunedì 5 novembre 2018

Caterina di Allegro Parfum


Caterina di Allegro Parfum.

Caterina è gomitoli di lana ruvida e polverosa che si trasformerà in maglioni morbidissimi e caldi.
Ha un esordio potente e va lasciato decantare sulla pelle, le note infatti acquisiranno aderenza e corpo man mano che si evolverà la costruzione piramidale.
Giuseppe ha conservato molti lavori a maglia fatti da Caterina e mentre un giorno ne toccava nostalgico i delicati intrecci è stato colpito dal dolore dell'assenza di sua madre e al contempo da quella dolcezza così disarmante di una presenza presente, seppur invisibile.
Un pugno nello stomaco di puro e inossidabile amore a cui ha voluto rendere omaggio creando Caterina, prima Fragranza di Allegro Parfum interpretata dal Naso Arturetto Landi.


Note di Latte avvolgono in un velo protettivo che sa di infanzia e panna.
Fresco Bergamotto per riaprire il cuore stretto dal dolore della perdita.
Queste due note avviano il nostro pesante pullover olfattivo in lana.
Troveremo coste e trecce per impreziosire il guscio lanuginoso dove, tra un dritto e un punto a rovescio, Caterina intesseva nella trama complessa tutta la sua adorazione di madre.
L'incrocio di Iris, Gelsomino ed Eliotropio porta alla luce il motivo a treccia tradizionale.
Un cuore romantico e delicato, fané quando la sfumatura di mandorla dell'Eliotropio avanza e rende i fiori rilucenti di una croccantezza di Vaniglia candita.
Immagino Caterina intenta a lavorare a maglia nella stanza adibita a laboratorio.
La luce entra dalla finestra e lei è avvolta dal pulviscolo che le saltella intorno, facendole prudere il naso.
Veloci le dita muovono con naturalezza i ferri e un pullover color burro prende forma dalla sua capacità di magliaia.
Lo sta confezionando per suo figlio Giuseppe.

"Caldo ma che non pizzichi e a collo alto così non prenderà il mal di gola.
Con un bel bordo ondulato, che mica posso farlo uscire con tutti i suoi amici senza che anche lui sia un po' alla moda."
Pensa Caterina.


Cashmere, Ambragrigia, Vetiver e Muschio Bianco chiudono la Fragranza come braccia di mamma che amorevoli cingono in un allacciamento eterno.
Mani che accarezzano e che piene di cura ripongono il nuovo maglione nel cassetto.
L'Ambragrigia ed il Cashmere simbolizzano inoltre il tocco della lana mentre viene indossata sulla pelle e si accinge a donare confortevole tepore.
Un sentore asciutto e pulito, un labirinto aggrovigliato di Legni dolci e Cuoio scamosciato.
È stata brava Caterina, non c'è ruvidezza nel suo lavoro, la lana è semplice prolungamento del suo riscaldante amore materno.
Certi fili non li spezza neanche la morte.

www.allegroparfum.com Per avere maggiori info.



martedì 30 ottobre 2018

La Nicchia Profumata: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes

La Nicchia Profumata: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes. "Sono qui, stesa sul letto tra lenzuola di seta in agave dalle tinte accese e un v...

L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes


L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes.

"Sono qui, stesa sul letto tra lenzuola di seta in agave dalle tinte accese e un velo umido ricopre il mio corpo illanguidito dal calore rovente.
È arrivato il Chergui dal deserto.
Secco e polveroso tanto che mi sembra di avere la gola impastata e le labbra appassite di sabbia.
Le narici sono invase da talmente tanti aromi che mi gira la testa e il soffitto assume i contorni di un vortice distorto.
Sotto alla mia finestra il paese rivela tutta la sua anima in un souk brulicante di rumori, odori e colori.

Uno spettacolo pirotecnico olfattivo a cui non posso sottrarmi.
Io come tutti.
Coriandolo, Cumino e Petitgrain mi schiaffeggiano i sensi facendomi vacillare con una mescolanza inebriante quanto pungente, resa meno incandescente dai compatti fasci di Lavanda aromatica che decorano la camera.
Una freschezza delicata che mi giunge come refrigerio necessario e fragrante.
Sul basso tavolino al centro della stanza c'è del The freddo alla menta e al Gelsomino, patisserie mignon al miele e nell'incensiere ardono truccioli di Betulla, affumicando l'aria e facendomi lacrimare gli occhi.

In qualche moschea non lontana da qui l'Imam prega a gran voce e i colori del tramonto iniziano a infiammare il cielo con lingue di fuoco.
La notte sarà più dolce e tersa, di resine balsamiche e cammelli addormentati.
I veli calano sui visi levigati e su corpi sinuosi nutriti con oli essenziali di Muschio, Patchouli e Ambra.
Uno scintillio radioso di falò magrebini sta accendendo la nuit saharienne di rifessi d'oro e d'Oriente.
Tiro le tende del letto a baldacchino e da sotto questa coltre bianca da regina mi godo la notte e l'aria del deserto marocchino."

Sono una Raccontastorie e questa è una semplice storia.
L'Air du desert Marocain non si può spiegare, un'opera d'arte si ammira e non si descrive.
Ho chiuso gli occhi e ho atteso cosa mi avrebbe portato quell'aria polverulenta, densa e asciutta creata da Andy.
E chiedo a voi di fare lo stesso, genuinamente, curando e accudendo quello che il vento condurrà alle vostre narici.
Sarà puro diletto per il cuore.

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lunedì 29 ottobre 2018

La Nicchia Profumata: Iris Cendré di Naomi Goodsir

La Nicchia Profumata: Iris Cendré di Naomi Goodsir: Iris Cendré di Naomi Goodsir. L'Iris mutevole e cangiante il cui cuore violaceo assume sfumature che vanno dal grigio cenere al ver...

Iris Cendré di Naomi Goodsir


Iris Cendré di Naomi Goodsir.

L'Iris mutevole e cangiante il cui cuore violaceo assume sfumature che vanno dal grigio cenere al verde cinabro.
Non c'è la verditudine stridente e graffiante di
Nuit de Bakélite e nemmeno la tenerezza croccante e neutra del camoscio di Cuir Velours.
Iris Cendré è oltre, è zagola che sbatacchia la panna fino a trasformarla in un burro ricco e color indaco.
Perfino l'insolente Violetta china i petali davanti alla magnificenza di un Iris che è in grado di assorbire la fumosita' dell'Incenso e la vivacità degli agrumi sopravvivendo incorrotto.

Mandarino e Bergamotto si stemperano con note floreali e spezie fino ad essere tenue riflesso della luminosità esperidata che li caratterizza, esalando un gemito di effervescenza talmente lieve che si distingue appena tra la cremosita' dell'Iris.
Il tabacco ne asciuga le lacrime buttirose e a sua volta espelle sentori di suede biondo.
Ricorda un lipstick pastoso e dalla texture carezzevole ma non possiede la banalità che a volte si incontra in tale accordo.
Sbuffi di fumo e gomitoli di polvere sono presenti ma inseriti con precisione architettonica.
Una foschia legnosa dolcemente pacata si intrufola invisibile e si acquatta silente, evitando che Iris Cendré viri verso accenti troppo umidi di rugiada, pur esaltando la parte radiciosa e sotterranea.
Una scultura olfattiva dinamica, ariosa ed in perpetuo movimento, con saliscendi continui di nuance calde e fredde, minimaliste e sontuose, stagionali e contrapposte.

Il Labdano e l'Ambra apportano alla Fragranza una densità sfarzosa ma siderale ed altera.
Sensuali di una sensualità incosciente e volutamente altezzosa, a tratti rinfrescata da un soffio mentolato e poi riscaldata subito dopo da un refilo di miele appiccicoso.
Ambra al barbecue, agrodolci riflessi traslucenti e glassati.
Un capolavoro di equilibrio composto di squilibri atti a fondersi fino a trovare la perfezione.

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sabato 27 ottobre 2018

Absinth di Nasomatto


Bohémien, decadente e praticamente decaduto.
Verde di tutti i verdi esistenti.
Giaciglio stordente in cui trova dimora la Fée Verte (la Fata Verde).
Aromatico e arioso, volatile alcool aniciato che si innalza come spirale fumosa color clorofilla.
Bevanda liquorosa amata da Verlaine,  Rimbaud e Baudelaire, poeti maledetti e dediti alla frequentazione assidua di paradisi e paradossi artificiali.
L'erba allucinogena e narcotica dei visionari viene celebrata da Alessandro Gualtieri con Absinth.


La Fragranza è equilibrata come equilibrato è il liquore, un rincorrersi di note perfettamente bilanciate dove nessuna di esse domina l'altra.
Sentori verdi ed erbacei, con una punta zuccherata come zolletta imbibita di liquido smeraldo brillante.
Vetiver sfumatissimo e Assenzio romano dove il tipico aroma tagliente e amaro viene smussato fino a diventare di una verditudine nebulosa e morbidamente legnosa.

Fresco oblio afrodisiaco che si adagia sulla pelle, rilassando le sinapsi nel momento in cui viene inspirato.
Disinibita beatitudine olfattiva.
Apertura vagamente lattea a cui si mescolano caleidoscopiche sfumature etiliche e rarefatte.

Psichedelico e delicato mentre avvolge con dolce lentezza oppiacea.
Fuliggine verde che discende con accordo di Patchouli vanigliato e torbida acqua di narghile'.
L'essenza dell'Assenzio.


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martedì 23 ottobre 2018

Unda Maris 8 Di Filippo Sorcinelli Brand per Extrait de Musique


Unda Maris 8 di Filippo Sorcinelli Brand.

Tutto è immobile e silenzioso alle cinque del mattino.
Un'ora sospesa tra la notte e l'arrivo imminente del giorno, dove il mondo ancora in ordine ha qualcosa di sacro nella sua staticità inerme.
Decido di dare un profumo a questo oblio albeggiante.


Unda Maris 8 è una delle due nuove Fragranze che vanno ad aggiungersi alla trilogia già esistente di Extrait de Musique.
Unda Maris, dal latino onda del mare, è un registro dell'organo che appartiene a quelli definiti con movimento oscillatorio.
Questo registro si compone di due canne uguali ma una di esse è accordata in modo leggermente calante rispetto all'altra.
Sebbene procedano contemporaneamente, questo sfasamento di frequenze fa sì che il suono ottenuto abbia un effetto ondeggiante.
Il registro di Unda Maris si identifica con quello della voce umana ed ha un timbro flautato.

A questo registro si è ispirato Filippo Sorcinelli per Unda Maris 8, che si sviluppa come moto ondoso e in propagazione, salendo e scendendo incessantemente in un movimento senza fine.
La Fragranza mantiene il fil rouge che è peculiarità dell'intera Linea Extrait de Musique, ovvero l'uso dell'incenso e le sue molteplici intonazioni.
A volte bistrattato con legno affumicato e tonante come in Violon Basse 16 oppure reso ambrato e caldo come in Contre Bombarde 32.
Ma sempre presente e ben percepibile.

L'insolito connubio tra la resina e l'accordo marino pone Unda Maris 8 in una dimensione di astrazione olfattiva liturgica per poi snodarsi tra cielo e mare, mantenendo un linguaggio sensoriale concreto e intriso di modernità.

La Fragranza si apre con un'ondata di agrumi, personalmente ritengo che sia presente l'Elemi con la sua sfumatura limonata, che successivamente si ritira per lasciare spazio all'Incenso luminoso e morbido e alle note ozonate.
E così via, andata e ritorno, esattamente come flutti e marosi.
L'Incenso assume una gorgogliante sembianza acquatica, come spuma di mare intangibile ed esuberante.
L'accordo marino è cristallino e tende ad elevarsi tra le volute di Incenso; vapore che il mare esala in sospiri metodici e scanditi da un battimento a cadenza allentata e perpetua.
Il fondo è dolcemente legnoso.
È come se i cavalloni avessero trasportato con sé durante la mareggiata detriti lignei, impregnandoli di salsedine, ripudiandoli poi come orfani placidamente addormentati sul bagnasciuga.
Esuli afflati balsamici chiudono la sinfonia armoniosa che è Unda Maris 8.

Uno dei tanti gargoyle dal sogghigno inquietante che vegliano su Parigi dall'alto della Cathédrale métropolitaine de Notre-Dame, muta il suo aspetto animalesco accennando un sorriso di beatitudine.

"Salii alla tribuna dell'organo da solo ed ebbi la sensazione di trovarmi davanti a u­na sorta di mostro. Vedevo solo le tastiere, la fila delle canne di facciata. Ma il suono che ne usciva dalla pancia era un mistero, aveva qualcosa di magico.“
- Jean Guillou -

www.filipposorcinelli.com Per scoprire tutte le Fragranze.

lunedì 22 ottobre 2018

Zephiro di Onyrico


Zephiro di Onyrico.

Ad oggi molteplici studiosi hanno cercato di capire i vari significati che si celano dietro l'opera di Sandro Botticelli.
La Primavera è una delle più famose tele del Rinascimento italiano, ricca, bucolica e con riferimenti mitologici, filosofici, esoterici e storici.
Si narra infatti che al suo interno fossero rappresentati i membri della famiglia medicea.
Ma la sua chiave di lettura non è stata ancora interpretata in modo definitivo e veritiero.

Nove sono le figure rappresentate e possiamo ammirare la ninfa Clovis e Zefiro, il venticello primaverile che proviene da sud-ovest, capriccioso nel suo altalenare soffi caldi e freddi.
Venere, rappresentazione dell'amore nella sua forma più elevata mentre sul suo capo aleggia il figlio Cupido; le tre Grazie e Mercurio, che dando le spalle alla scena e calzando i gambali alati, scaccia con il caduceo le nubi affinché la primavera sia eterna.

Clovis viene rapita da Zefiro che la lascerà ingravidata; la successiva trasformazione è anticipatamente deducibile poiché il Botticelli fa fuoriuscire un ramo fiorito dalle sue labbra.
La metamorfosi  terminerà con la nascita di  Flora, personificazione della Primavera stessa.
A questo quadro Onyrico ha voluto rendere sentito omaggio con Zephiro.


La Fragranza si apre con fresco Bergamotto e Neroli mieloso e incrostato di sfumature speziate.
Galbano delicatamente verde e Pepe rosa  pimpante e arioso sono abbinamento figurativo a Zefiro, vento birbante e disinibito.
Ma anche tributo alla natura che fa da cornice allo scenario botticelliano, il Giardino delle Esperidi, con i suoi alberi carichi di agrumi polposi.
Il cuore è un tripudio di carnalità sensuale e fiorita, una tela olfattiva intessuta di sottili fili di Tuberosa, nella sua sfumatura più ipnotica e conturbante, Ylang Ylang e Gardenia.
Fulcro inebriante dove la  Bella di notte esala i suoi effluvi narcotici e diviene cremosa e densa grazie all'esotismo dell'Ylang Ylang.
L'ineffabile aroma della Gardenia ne alleggerisce i toni anestetici e sprigiona una leggiadria languidamente romantica.

Il rapimento di Clovis da parte del lussurioso Zefiro, emblema dell'Amore Ferinus, troverà il suo epicentro nell'inebriante Tuberosa.
Patchouli, Vaniglia e Ambra chiudono la Fragranza interpretando il soffice manto erboso su cui poggiano i piedi i personaggi ritratti, quasi sospesi tra una moltitudine di fiori.
La magnificenza della primavera e la rinascita che essa porta con sé.
Il sole che scalda piacevolmente e la natura che sboccia in tutto il suo splendore di endemico giardino botanico.
La stupefacente opulenza di una stagione senza eguali, della sua forza ciclica e dall'incomparabile potere riproduttivo.

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Shamal di Nobile Profumeria Artistica


Shamal di Nobile Profumeria Artistica.

Lo Shamal è un vento arido e polveroso che instancabilmento ha soffiato per decenni fino a plasmare le dune del deserto dell'Oman.
Caldo e pregno dei profumi lontani che evocano la cultura mediorientale.
L'aroma caldo di spezie, frutta, incensi e resine viene trasportato fino a riempire le narici dei cercatori di perle dell'Oman come oasi olfattiva, confortandoli mentre cercano di non cedere al sonno.
Vanificare il risultato, addormentandosi, delle loro incessanti ricerche preziose è impensabile.
Soli, con qualche pezzo di frutta a consolarli e un cielo di velluto nero a fargli compagnia.
Centinaia di stelle lucenti illuminano una nostalgica solitudine avvolta da un silenzio di tenebre.
Non cederanno al sonno, non permetteranno ai pirati di depredarli; la loro perseveranza li proteggerà come amuleto color cobalto nel buio della notte.

Shamal si apre con un inconfondibile aroma di Mela dolce e croccante che si mescola a volute di Incenso luminoso e fresco.
Il Dattero spugnoso rilascia sospiri zuccherini, invitanti ed intrisi di una delle essenze più antiche che animavano la trafficata Via della Seta.
Note aromatiche e accordi di Velluto si coalizzano ai Legni, conferendo a Shamal una secchezza rotonda e armoniosa di vento caldo, surreale nel suo interpretare la notte.




Ambra e Muschi apportano calore, un giaciglio improvvisato e clemente per i cercatori di perle impegnati nel loro viaggio avventuriero verso lo Yemen.
La resina diffonde la sua avvolgenza di talco liquido ammantando di veemente sensualità orientale.

Abbraccio invisibile per fortificare lo spirito e rendere temerari questi impavidi uomini nell'oscurità insidiosa.

"Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio."
- Antoine de Saint-Exupery -

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domenica 21 ottobre 2018

Duro di Nasomatto


Duro di Nasomatto.

Il corpo.
Il corpo ha zone d'ombra, pieghe carnose e anfratti nascosti dove gli umori si concentrano in maniera intima.
Duro nasce da lì.
Pungente e morbido, zeppo di Patchouli terroso e Muschio animale.
Cuoio che diventa miele marmorizzato e Oud a pennellate qua e là.
Virile, selvatico e ombroso.
Ma poi domato e addolcito.
Ambra, sicuramente legni e Vaniglia.
Qualcosa di salino emerge nel drydown mentre uno sbuffo di medicinale sconvolge per un attimo lo start.
Potrei anche azzardare che ci sia una punta di Vetiver e una spolverata di Cacao.
Ma con Alessandro Gualtieri si sa, la piramide la crea il naso di coloro che indossano le sue Fragranze.

Potente elogio alla sessualità e sensualità maschile, Duro si impone con la sua mascolinità sfacciata e fiera.
Erezione olfattiva a cui non puoi sottrarti tanto è imperituro il suo potere seduttivo.
Sornione a tratti, ghignante e avvolgente quando resine e spezie ne rendono cremosa e calda la chiusura.
Ma è anche aria, terra e acqua, non solo fuoco.
Disinibito, solido, granitico.
Mugola di piacere sottomesso e al contempo ha presa maschia e ferma.Pepe nero, forse, per potenziare l'energia sessuale che questa Fragranza ostenta con sicurezza schiacciante.



Torbido, fumoso e pesante nel cuore, con sfumature balsamiche, presumo dono preziosodel Sandalo Mysore.
Spavaldo e scanzonato nel suo epilogo.
Alessandro come sempre alleggerisce la mano e da prestigiatore e ipnotizzatore quale è, fa si che Duro si apra nelle note di fondo liberando chi lo indossa, prima puro ostaggio di un jus sconvolgente che con lentezza si alleggerira' fino a diventare arioso.
Gualtieri, manipolatore di sogni ed essenze, anche stavolta ha creato un capolavoro.

"Negli uomini duri il trasporto dell’animo appartiene al pudore ed è qualcosa di prezioso."
(Friedrich Nietzsche)

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Ph Credit #DSECTION

Tuberosis di Laboratorio Olfattivo

Tuberosis di Laboratorio Olfattivo. Tuberosis appartiene alla Masters' Collection e nasce per mano del Maitre Parfumeur Jean-Claud...