martedì 30 ottobre 2018

La Nicchia Profumata: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes

La Nicchia Profumata: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes: L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes. "Sono qui, stesa sul letto tra lenzuola di seta in agave dalle tinte accese e un v...

L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes


L'Air du desert Marocain di Tauer Perfumes.

"Sono qui, stesa sul letto tra lenzuola di seta in agave dalle tinte accese e un velo umido ricopre il mio corpo illanguidito dal calore rovente.
È arrivato il Chergui dal deserto.
Secco e polveroso tanto che mi sembra di avere la gola impastata e le labbra appassite di sabbia.
Le narici sono invase da talmente tanti aromi che mi gira la testa e il soffitto assume i contorni di un vortice distorto.
Sotto alla mia finestra il paese rivela tutta la sua anima in un souk brulicante di rumori, odori e colori.

Uno spettacolo pirotecnico olfattivo a cui non posso sottrarmi.
Io come tutti.
Coriandolo, Cumino e Petitgrain mi schiaffeggiano i sensi facendomi vacillare con una mescolanza inebriante quanto pungente, resa meno incandescente dai compatti fasci di Lavanda aromatica che decorano la camera.
Una freschezza delicata che mi giunge come refrigerio necessario e fragrante.
Sul basso tavolino al centro della stanza c'è del The freddo alla menta e al Gelsomino, patisserie mignon al miele e nell'incensiere ardono truccioli di Betulla, affumicando l'aria e facendomi lacrimare gli occhi.

In qualche moschea non lontana da qui l'Imam prega a gran voce e i colori del tramonto iniziano a infiammare il cielo con lingue di fuoco.
La notte sarà più dolce e tersa, di resine balsamiche e cammelli addormentati.
I veli calano sui visi levigati e su corpi sinuosi nutriti con oli essenziali di Muschio, Patchouli e Ambra.
Uno scintillio radioso di falò magrebini sta accendendo la nuit saharienne di rifessi d'oro e d'Oriente.
Tiro le tende del letto a baldacchino e da sotto questa coltre bianca da regina mi godo la notte e l'aria del deserto marocchino."

Sono una Raccontastorie e questa è una semplice storia.
L'Air du desert Marocain non si può spiegare, un'opera d'arte si ammira e non si descrive.
Ho chiuso gli occhi e ho atteso cosa mi avrebbe portato quell'aria polverulenta, densa e asciutta creata da Andy.
E chiedo a voi di fare lo stesso, genuinamente, curando e accudendo quello che il vento condurrà alle vostre narici.
Sarà puro diletto per il cuore.

www.tauerperfumes.com Per scoprire tutte le Fragranze.


lunedì 29 ottobre 2018

La Nicchia Profumata: Iris Cendré di Naomi Goodsir

La Nicchia Profumata: Iris Cendré di Naomi Goodsir: Iris Cendré di Naomi Goodsir. L'Iris mutevole e cangiante il cui cuore violaceo assume sfumature che vanno dal grigio cenere al ver...

Iris Cendré di Naomi Goodsir


Iris Cendré di Naomi Goodsir.

L'Iris mutevole e cangiante il cui cuore violaceo assume sfumature che vanno dal grigio cenere al verde cinabro.
Non c'è la verditudine stridente e graffiante di
Nuit de Bakélite e nemmeno la tenerezza croccante e neutra del camoscio di Cuir Velours.
Iris Cendré è oltre, è zagola che sbatacchia la panna fino a trasformarla in un burro ricco e color indaco.
Perfino l'insolente Violetta china i petali davanti alla magnificenza di un Iris che è in grado di assorbire la fumosita' dell'Incenso e la vivacità degli agrumi sopravvivendo incorrotto.

Mandarino e Bergamotto si stemperano con note floreali e spezie fino ad essere tenue riflesso della luminosità esperidata che li caratterizza, esalando un gemito di effervescenza talmente lieve che si distingue appena tra la cremosita' dell'Iris.
Il tabacco ne asciuga le lacrime buttirose e a sua volta espelle sentori di suede biondo.
Ricorda un lipstick pastoso e dalla texture carezzevole ma non possiede la banalità che a volte si incontra in tale accordo.
Sbuffi di fumo e gomitoli di polvere sono presenti ma inseriti con precisione architettonica.
Una foschia legnosa dolcemente pacata si intrufola invisibile e si acquatta silente, evitando che Iris Cendré viri verso accenti troppo umidi di rugiada, pur esaltando la parte radiciosa e sotterranea.
Una scultura olfattiva dinamica, ariosa ed in perpetuo movimento, con saliscendi continui di nuance calde e fredde, minimaliste e sontuose, stagionali e contrapposte.

Il Labdano e l'Ambra apportano alla Fragranza una densità sfarzosa ma siderale ed altera.
Sensuali di una sensualità incosciente e volutamente altezzosa, a tratti rinfrescata da un soffio mentolato e poi riscaldata subito dopo da un refilo di miele appiccicoso.
Ambra al barbecue, agrodolci riflessi traslucenti e glassati.
Un capolavoro di equilibrio composto di squilibri atti a fondersi fino a trovare la perfezione.

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sabato 27 ottobre 2018

Absinth di Nasomatto


Bohémien, decadente e praticamente decaduto.
Verde di tutti i verdi esistenti.
Giaciglio stordente in cui trova dimora la Fée Verte (la Fata Verde).
Aromatico e arioso, volatile alcool aniciato che si innalza come spirale fumosa color clorofilla.
Bevanda liquorosa amata da Verlaine,  Rimbaud e Baudelaire, poeti maledetti e dediti alla frequentazione assidua di paradisi e paradossi artificiali.
L'erba allucinogena e narcotica dei visionari viene celebrata da Alessandro Gualtieri con Absinth.


La Fragranza è equilibrata come equilibrato è il liquore, un rincorrersi di note perfettamente bilanciate dove nessuna di esse domina l'altra.
Sentori verdi ed erbacei, con una punta zuccherata come zolletta imbibita di liquido smeraldo brillante.
Vetiver sfumatissimo e Assenzio romano dove il tipico aroma tagliente e amaro viene smussato fino a diventare di una verditudine nebulosa e morbidamente legnosa.

Fresco oblio afrodisiaco che si adagia sulla pelle, rilassando le sinapsi nel momento in cui viene inspirato.
Disinibita beatitudine olfattiva.
Apertura vagamente lattea a cui si mescolano caleidoscopiche sfumature etiliche e rarefatte.

Psichedelico e delicato mentre avvolge con dolce lentezza oppiacea.
Fuliggine verde che discende con accordo di Patchouli vanigliato e torbida acqua di narghile'.
L'essenza dell'Assenzio.


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martedì 23 ottobre 2018

Unda Maris 8 Di Filippo Sorcinelli Brand per Extrait de Musique


Unda Maris 8 di Filippo Sorcinelli Brand.

Tutto è immobile e silenzioso alle cinque del mattino.
Un'ora sospesa tra la notte e l'arrivo imminente del giorno, dove il mondo ancora in ordine ha qualcosa di sacro nella sua staticità inerme.
Decido di dare un profumo a questo oblio albeggiante.


Unda Maris 8 è una delle due nuove Fragranze che vanno ad aggiungersi alla trilogia già esistente di Extrait de Musique.
Unda Maris, dal latino onda del mare, è un registro dell'organo che appartiene a quelli definiti con movimento oscillatorio.
Questo registro si compone di due canne uguali ma una di esse è accordata in modo leggermente calante rispetto all'altra.
Sebbene procedano contemporaneamente, questo sfasamento di frequenze fa sì che il suono ottenuto abbia un effetto ondeggiante.
Il registro di Unda Maris si identifica con quello della voce umana ed ha un timbro flautato.

A questo registro si è ispirato Filippo Sorcinelli per Unda Maris 8, che si sviluppa come moto ondoso e in propagazione, salendo e scendendo incessantemente in un movimento senza fine.
La Fragranza mantiene il fil rouge che è peculiarità dell'intera Linea Extrait de Musique, ovvero l'uso dell'incenso e le sue molteplici intonazioni.
A volte bistrattato con legno affumicato e tonante come in Violon Basse 16 oppure reso ambrato e caldo come in Contre Bombarde 32.
Ma sempre presente e ben percepibile.

L'insolito connubio tra la resina e l'accordo marino pone Unda Maris 8 in una dimensione di astrazione olfattiva liturgica per poi snodarsi tra cielo e mare, mantenendo un linguaggio sensoriale concreto e intriso di modernità.

La Fragranza si apre con un'ondata di agrumi, personalmente ritengo che sia presente l'Elemi con la sua sfumatura limonata, che successivamente si ritira per lasciare spazio all'Incenso luminoso e morbido e alle note ozonate.
E così via, andata e ritorno, esattamente come flutti e marosi.
L'Incenso assume una gorgogliante sembianza acquatica, come spuma di mare intangibile ed esuberante.
L'accordo marino è cristallino e tende ad elevarsi tra le volute di Incenso; vapore che il mare esala in sospiri metodici e scanditi da un battimento a cadenza allentata e perpetua.
Il fondo è dolcemente legnoso.
È come se i cavalloni avessero trasportato con sé durante la mareggiata detriti lignei, impregnandoli di salsedine, ripudiandoli poi come orfani placidamente addormentati sul bagnasciuga.
Esuli afflati balsamici chiudono la sinfonia armoniosa che è Unda Maris 8.

Uno dei tanti gargoyle dal sogghigno inquietante che vegliano su Parigi dall'alto della Cathédrale métropolitaine de Notre-Dame, muta il suo aspetto animalesco accennando un sorriso di beatitudine.

"Salii alla tribuna dell'organo da solo ed ebbi la sensazione di trovarmi davanti a u­na sorta di mostro. Vedevo solo le tastiere, la fila delle canne di facciata. Ma il suono che ne usciva dalla pancia era un mistero, aveva qualcosa di magico.“
- Jean Guillou -

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lunedì 22 ottobre 2018

Zephiro di Onyrico


Zephiro di Onyrico.

Ad oggi molteplici studiosi hanno cercato di capire i vari significati che si celano dietro l'opera di Sandro Botticelli.
La Primavera è una delle più famose tele del Rinascimento italiano, ricca, bucolica e con riferimenti mitologici, filosofici, esoterici e storici.
Si narra infatti che al suo interno fossero rappresentati i membri della famiglia medicea.
Ma la sua chiave di lettura non è stata ancora interpretata in modo definitivo e veritiero.

Nove sono le figure rappresentate e possiamo ammirare la ninfa Clovis e Zefiro, il venticello primaverile che proviene da sud-ovest, capriccioso nel suo altalenare soffi caldi e freddi.
Venere, rappresentazione dell'amore nella sua forma più elevata mentre sul suo capo aleggia il figlio Cupido; le tre Grazie e Mercurio, che dando le spalle alla scena e calzando i gambali alati, scaccia con il caduceo le nubi affinché la primavera sia eterna.

Clovis viene rapita da Zefiro che la lascerà ingravidata; la successiva trasformazione è anticipatamente deducibile poiché il Botticelli fa fuoriuscire un ramo fiorito dalle sue labbra.
La metamorfosi  terminerà con la nascita di  Flora, personificazione della Primavera stessa.
A questo quadro Onyrico ha voluto rendere sentito omaggio con Zephiro.


La Fragranza si apre con fresco Bergamotto e Neroli mieloso e incrostato di sfumature speziate.
Galbano delicatamente verde e Pepe rosa  pimpante e arioso sono abbinamento figurativo a Zefiro, vento birbante e disinibito.
Ma anche tributo alla natura che fa da cornice allo scenario botticelliano, il Giardino delle Esperidi, con i suoi alberi carichi di agrumi polposi.
Il cuore è un tripudio di carnalità sensuale e fiorita, una tela olfattiva intessuta di sottili fili di Tuberosa, nella sua sfumatura più ipnotica e conturbante, Ylang Ylang e Gardenia.
Fulcro inebriante dove la  Bella di notte esala i suoi effluvi narcotici e diviene cremosa e densa grazie all'esotismo dell'Ylang Ylang.
L'ineffabile aroma della Gardenia ne alleggerisce i toni anestetici e sprigiona una leggiadria languidamente romantica.

Il rapimento di Clovis da parte del lussurioso Zefiro, emblema dell'Amore Ferinus, troverà il suo epicentro nell'inebriante Tuberosa.
Patchouli, Vaniglia e Ambra chiudono la Fragranza interpretando il soffice manto erboso su cui poggiano i piedi i personaggi ritratti, quasi sospesi tra una moltitudine di fiori.
La magnificenza della primavera e la rinascita che essa porta con sé.
Il sole che scalda piacevolmente e la natura che sboccia in tutto il suo splendore di endemico giardino botanico.
La stupefacente opulenza di una stagione senza eguali, della sua forza ciclica e dall'incomparabile potere riproduttivo.

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Shamal di Nobile Profumeria Artistica


Shamal di Nobile Profumeria Artistica.

Lo Shamal è un vento arido e polveroso che instancabilmento ha soffiato per decenni fino a plasmare le dune del deserto dell'Oman.
Caldo e pregno dei profumi lontani che evocano la cultura mediorientale.
L'aroma caldo di spezie, frutta, incensi e resine viene trasportato fino a riempire le narici dei cercatori di perle dell'Oman come oasi olfattiva, confortandoli mentre cercano di non cedere al sonno.
Vanificare il risultato, addormentandosi, delle loro incessanti ricerche preziose è impensabile.
Soli, con qualche pezzo di frutta a consolarli e un cielo di velluto nero a fargli compagnia.
Centinaia di stelle lucenti illuminano una nostalgica solitudine avvolta da un silenzio di tenebre.
Non cederanno al sonno, non permetteranno ai pirati di depredarli; la loro perseveranza li proteggerà come amuleto color cobalto nel buio della notte.

Shamal si apre con un inconfondibile aroma di Mela dolce e croccante che si mescola a volute di Incenso luminoso e fresco.
Il Dattero spugnoso rilascia sospiri zuccherini, invitanti ed intrisi di una delle essenze più antiche che animavano la trafficata Via della Seta.
Note aromatiche e accordi di Velluto si coalizzano ai Legni, conferendo a Shamal una secchezza rotonda e armoniosa di vento caldo, surreale nel suo interpretare la notte.




Ambra e Muschi apportano calore, un giaciglio improvvisato e clemente per i cercatori di perle impegnati nel loro viaggio avventuriero verso lo Yemen.
La resina diffonde la sua avvolgenza di talco liquido ammantando di veemente sensualità orientale.

Abbraccio invisibile per fortificare lo spirito e rendere temerari questi impavidi uomini nell'oscurità insidiosa.

"Mi è sempre piaciuto il deserto. Ci si siede su una duna di sabbia. Non si vede nulla. Non si sente nulla. E tuttavia qualche cosa risplende nel silenzio."
- Antoine de Saint-Exupery -

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domenica 21 ottobre 2018

Duro di Nasomatto


Duro di Nasomatto.

Il corpo.
Il corpo ha zone d'ombra, pieghe carnose e anfratti nascosti dove gli umori si concentrano in maniera intima.
Duro nasce da lì.
Pungente e morbido, zeppo di Patchouli terroso e Muschio animale.
Cuoio che diventa miele marmorizzato e Oud a pennellate qua e là.
Virile, selvatico e ombroso.
Ma poi domato e addolcito.
Ambra, sicuramente legni e Vaniglia.
Qualcosa di salino emerge nel drydown mentre uno sbuffo di medicinale sconvolge per un attimo lo start.
Potrei anche azzardare che ci sia una punta di Vetiver e una spolverata di Cacao.
Ma con Alessandro Gualtieri si sa, la piramide la crea il naso di coloro che indossano le sue Fragranze.

Potente elogio alla sessualità e sensualità maschile, Duro si impone con la sua mascolinità sfacciata e fiera.
Erezione olfattiva a cui non puoi sottrarti tanto è imperituro il suo potere seduttivo.
Sornione a tratti, ghignante e avvolgente quando resine e spezie ne rendono cremosa e calda la chiusura.
Ma è anche aria, terra e acqua, non solo fuoco.
Disinibito, solido, granitico.
Mugola di piacere sottomesso e al contempo ha presa maschia e ferma.Pepe nero, forse, per potenziare l'energia sessuale che questa Fragranza ostenta con sicurezza schiacciante.



Torbido, fumoso e pesante nel cuore, con sfumature balsamiche, presumo dono preziosodel Sandalo Mysore.
Spavaldo e scanzonato nel suo epilogo.
Alessandro come sempre alleggerisce la mano e da prestigiatore e ipnotizzatore quale è, fa si che Duro si apra nelle note di fondo liberando chi lo indossa, prima puro ostaggio di un jus sconvolgente che con lentezza si alleggerira' fino a diventare arioso.
Gualtieri, manipolatore di sogni ed essenze, anche stavolta ha creato un capolavoro.

"Negli uomini duri il trasporto dell’animo appartiene al pudore ed è qualcosa di prezioso."
(Friedrich Nietzsche)

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Ph Credit #DSECTION

Bergamask di Orto Parisi


Bergamask di Orto Parisi.

Bergamask è una battuta di caccia.
La preda corre e si lascia dietro il suo odore ferino di bestia che fugge.
Il predatore corre e si lascia dietro il suo sudore fiero di bracconiere impietoso.
Intorno il profumo di erba calpestata sparge un sentore verde e gentilmente aromatico di steli stroppicciati.
I filari di agrumi al confine del bosco brillano al sole, carichi di frutti sugosi e maturi.
Rami di corteccia ruvida graffiano l'uomo e l'animale, silenziosamente cattivi e secchi.


Bergamask è durezza di contadino che deve mangiare e il sorriso allegro di sua moglie ad attenderlo seduta su una balla di fieno.
Coppia che si accoppia.
Selvatica tra i fili color paglierino.
Il Muschio fa ribollire il dolce Bergamotto e il piccole agrume raffredda la bestialità del vellutello animalico.
Si compensano, danno e prendono uno dall'altro.
Forse un filo di Vetiver ad evocare lo scenario del paesaggio.
Una lotta alla pari e da simili.
Non è forse l'uomo stesso un animale?

Il territorio in cui Alessandro Gualtieri ha voluto che si svolgesse questa scena di arte venatoria è semplicemente la pelle di chi indossa Bergamask.
Con i suoi effluvi corporei naturali e salini.
Fertile terreno che fa vibrare ulteriormente la Fragranza, arricchendola di particolari sfumature individuali.
Il liberio arbitrio di scegliere se essere cacciagione o cacciatore.

www.ortoparisi.com Per scoprire tutte le Fragranze.

Ph credits La Nicchia Profumata




sabato 20 ottobre 2018

Nun di Laboratorio Olfattivo


Nun di Laboratorio Olfattivo.

Il Fiore di Loto nell'Antico Egitto era la culla del sole nascente e unitamente simbolo di rinascita.
L'Ogdoade, un insieme di otto
divinità, fecondò il Loto primordiale che galleggiava sulle acque primeve, ovvero l'incarnazione del Dio Nun: il bocciolo si schiuse generando un sole infante i cui raggi benevoli accarezzarono il mondo.
Esso si rivelava sotto forma di bambino; il fanciullo aprì gli occhi separando così
la notte dal giorno.
E la luce illumino' l'Egitto.

Alla affascinante teologia egiziana si è ispirato Laboratorio Olfattivo per la creazione di Nun.
L'elegante Fiore di Loto si apre il mattino e si chiude la sera affondando le sue radici nel fango melmoso per poi emergere dall'acqua splendidamente fiero.
Protagonista indiscusso di questa Fragranza.
Nun si apre con note esperidate dove Bergamotto, Limone e Neroli perdono la tipica effervescenza agrumata grazie alla dolcezza farinosa della Pera.
L'insolita quanto soave delicatezza del Fior di Loto si dischiude e si erge maestosa accompagnata dal Gelsomino Grandiflorum.
I suoi effluvi opulenti e fruttati ricordano l'albicocca e la ricchezza forte ed indolica  viene stemperata da Luca Maffei fino a divenire leggiadra e cremosa.
Avanzano le incursioni esotiche dell'Ylang Ylang, ed il cuore fiorito assume una sfumatura  sontuosa e al contempo di raffinata evanescenza.
Nun si chiude con Legni dolci e chiari, Ambra e Muschi.

Epilogo che asciuga l'umidità fresca ed acquatica del Fiore di Loto, preservandone il soffice profumo ma aggiungendo una sorta di profondità tiepida.
Il sole è ora alto nel cielo ed i suoi raggi dorati baciano l'intero creato.
Raggi primaverili e miti però, color dell'Ambra ma esenti dalla consueta impronta olfattiva della resina aranciata.
Così come la dolcezza dei Legni si espande con luminosità soffusa e i Muschi sono cedevoli e vellutati.
Essenza di entità solare liquida.

www.laboratorioolfattivo.com Per scoprire tutte le Fragranze.

www.kaon.it Distribuzione


venerdì 19 ottobre 2018

Patchouli Nosy Be di Perris Monte Carlo


Patchouli Nosy Be di Perris Monte Carlo.

Si fa presto a dire Patchouli.
Erba perenne che ha attraversato decenni di storia e che oggi è una delle materie prime per eccellenza ad essere circondata da un alone leggendario.
O si odia o si ama.
Il suo aroma terroso fa storcere molti nasi mentre ad altri il calore e l'avvolgenza ambrata che lo caratterizzano fanno letteralmente impazzire.
De gustibus non est disputandum.
Ma se c'è un Patchouli che potrebbe mettere tutti d'accordo è proprio quello di Perris Monte Carlo.

Equilibrio e raffinatezza nel dosaggio delle materie consentono di dare i natali ad una Fragranza dove il Patchouli è personaggio principale ma con discrezione, ed i suoi effluvi stantii sono mitigati da Cacao Amaro, Legni, Resine ed un pizzico di Pepe Rosa.
La spezia apporta rotondità e rende lo start agrumato maggiormente arioso e morbido, smussando il Patchouli con la sua nota fresca, pulita ed aromatica.
Il cuore è scioglievolezza in liquefazione  grazie al Cacao Amaro e al Labdano.
Una densità liquorosa e dalla sfumatura vagamente gourmand che potremmo paragonare ad un fondant dal cuore di miele cremoso e leggermente alcolico.
L'ombra imbrattata di terra permane ma perde fangosità e si asciuga quando compaiono le note del drydown, legnose ed incalorite da una punta di Vaniglia e Ambra.

Il Sandalo dolcemente ricco di sfaccettature balsamiche si avviluppa al Legno di Cedro altrettanto soffice.
Un connubio di secchezza lignea finemente domata che ancora una volta mitiga il protagonismo del Patchouli rendendolo amabile.
Un cumulo di terra che si trasforma in manto regale color daino.

"Nella profumeria l’artista perfeziona l’opera greggia della natura, sfaccetta l’odore, lo monta come il gioielliere affina l’acqua di una pietra e la pone in valore."
- Joris Karl Huysmans -

www.perrismontecarlo.com Per scoprire tutte le Fragranze.


mercoledì 17 ottobre 2018

Chat Perché di Goutal Paris


Chat Perché di Goutal Paris.

Da sempre la Maison Goutal ha una particolare sensibilità verso il legame più profondo e viscerale che esista, ovvero quello che lega madre e bambino.
A questa forma di amore incondizionato si sono ispirate Isabelle Doyen e Camille Goutal per la nuova Fragranza Chat Perché.

Chat Perché è un gioco che fanno i bambini all'aperto e l'aspetto ludico, la spensieratezza infantile e i sentori verdi della natura sono perno importante di questa delicatissima Eau de Toilette.

Chat Perché ha un esordio luminoso e frizzante grazie ai bianchi Fiori di Limone, che con la loro amabile e agrumata sfumatura verde pastello evocano risate argentine e capriole tra fili d'erba imperlati di rugiada.
Un girotondo colorato di Nasturzio leggermente pepato e Pisello odoroso tracciano sentieri nascosti di miele scintillante e vischioso.
Molecole di dolcezza che raccontano di ginocchia sbucciate, occhietti umidi e amorevoli braccia di mamma ad avvolgere come soffici coperte in ciniglia velours.
Un manto di carezzevole Muschio Bianco cala su Chat Perché come moltitudine incantevole di fiocchi di neve cristallizzati.
Un sentore inconfondibile di pulito, tenero e morbido come un peluche, come ninna nanna cantata sottovoce.
Una melodia olfattiva rasserenante, preludio amorevole di sogni dorati tra lenzuola immacolate e fresche di bucato.

Omaggio elegantemente scanzonato all'infanzia ed ai suoi indelebili ricordi.

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In vendita presso Bar à Parfums: www.baraparfums.it

Chemise Blanche di Laurent Mazzone Parfums


Chemise Blanche di LM Parfums France - Laurent Mazzone Parfums.

Ho sempre amato le camicie bianche.
Quelle in lino delicatamente ruvide e con il colletto alla coreana.
La seducente trasparenza di quelle in chiffon e la sericita' impalpabile di quelle in seta.
Quelle in fresco cotone, da indossare con le maniche arrotolate e sbottonate con raffinata nonchalance, a lasciare intravedere il décolleté con malizioso buongusto.
Quelle con frappe e volants ma anche quelle con rigoroso taglio maschile.
Lo stile pulito ed essenziale di una camicia bianca è difficilmente riscontrabile in altri capi di abbigliamento.
È sinonimo di purezza e pulizia, interiore ed esteriore.
È fascino intrinseco che si manifesta nel candore più assoluto.
A lei e alla sua intramontabilità che resiste a qualsiasi tendenza e moda, si ispira Chemise Blanche di Laurent Mazzone.

La Fragranza si apre come uno sventolio gioioso di bucato lasciato ad asciugare al sole da sussurri iodati di brezza marina.
Bergamotto vivace e soffice Mandarino, agrumi dolcemente frizzanti che si affiancano alle Aldeidi in un soffio luminoso, evocando la verginità del tessuto di una bianchezza lucente.
L'accordo fruttato ed invitante ben presto si lascerà corrompere dalla morbidezza dell'intreccio floreale.
Iris, Mughetto e Rosa sono il cuore di Chemise Blanche, un bouquet delicato e di una sensualità dirompente ma purificata da qualsiasi eccesso di espressione.
La fragilità romantica dei fiori è vivida interpretazione dell'immacolata stoffa che accarezza l'epidermide quando viene indossata, scivolando sul corpo come armatura ovattata.
Un gesto carico di voluttà, dove il contrasto tra la pelle scaldata da riflessi bronzei e le nivee fibre tessili è scandalosa poesia innocente.
Ambra, Benzoino e Muschio, unitamente ad una punta gourmand rilasciata dalla Fava Tonka smorzano lo start luminescente, apportando calore ed intima avvolgenza.
La sfumatura clean persiste, ma la nostra camicia non è più perfettamente inamidata.
Inizia a stropicciarsi con la temperatura corporea, perde struttura e si modella sulle  curve sinuose e femminili, fasciandole di fluido sex appeal.
Un plissé olfattivo che Laurent ha saputo incarnare con le resine odorose e con il tocco inconfondibile del Muschio.

"È ora di spogliarsi.
 Appallottolo la camicia ancora tiepida
 e fragrante e la butto in un angolo.
 Come fantasma canuto vegliera' sul mio
 sonno inquieto, sospirando l'essenza di cui
 l'ho intriso.
 Anima bianco antico che fatalista accoglie
 tutti gli altri colori.
 Dipingimi.
 Ora."

https://lmparfums.fr/fr/ Per scoprire tutte le Fragranze.

Aquacosmetics SRL Distribuzione.
www.aquacosmetics.com

lunedì 15 ottobre 2018

Polvere di Etere di Peccato Originale Perfume


Polvere di Etere di Peccato Originale Perfume.

Un nuovo rimedio che va a nutrire il Pronto Soccorso olfattivo di Peccato Originale.
Medicine fragranti da assumere al bisogno e smodatamente, nessun effetto collaterale se non una dipendenza incoercibile dopo pochi spruzzi.
Silvia Monti ha sviluppato la sua terapia alla catarsi emozionale attraverso 7 Fragranze che sostengono, curano e preservano dai mali della società odierna e che hanno come obbiettivo ultimo la liberazione dell'individuo da fonti negative e la scarcerazione dell'anima da tali vincoli inutili.
Medicamento profumato.

Polvere di Etere è l'ultima creazione che Peccato Originale ha presentato durante l'edizione di Pitti Fragranze svoltasi a Settembre.
La Fragranza è particolarmente eterea, luminosa e foriera di buonumore con sbuffi talcati e capriole fanciullesche esperidate.
Solleva lo spirito, portandolo in una dimensione sgrassata da quell'untume immateriale che quotidianamente ci ostruisce cuore e arterie.
Un Accordo marino e salato si unisce a sfaccettature poudre', facendo si che Polvere di Etere salga con leggiadra ariosità e con trasparenza cristallina.
La dolcezza pungente dell'Anice stellato vivacizza l'amabilita' degli Agrumi  mentre l'Eliotropio apporta una leggerezza intrisa di romanticismo diafano, spargendo note di vaniglia rese croccanti da una punta mandorlata.

Una piacevolezza che incanta e che convoglia verso una prominenza divina.
Gli Dei concedono il loro respiro celestiale ai mortali.
Il Geranio esala sospiri erbacei e soavi accenti di Rosa, mentre il confortevole Legno di Cedro si unisce ai fiori con la raffinata e morbida eleganza che lo caratterizza, lasciando che il suo inconfondibile aroma di matite colorate impregni l'aria di vibrazioni sensibilmente viscerali.
Ambra dai caldi riflessi aranciati avvolge con braccia amorevoli.
Muschio Bianco e Vaniglia per ricondurre ad uno stato di benessere primordiale e immacolato.
Cedevole come un budino in cui affondare il cucchiaio, soffice quanto la materia dei sogni.

Benessere liquefatto che fascia come vero e proprio nastro adesivo, per un soffio vitale che necessita di cure efficaci e immediate.
La vista di comuni esseri, anime cadute che vagano alla ricerca inconscia di un'improbabile e sempre più lontana elevazione.
Sentimenti che nell'etere vagano al pari di energie cosmiche e che tornano indietro impregnati di odoroso appagamento.
La terapia del Profumo ed i suoi innegabili e misteriosi miracoli.

www.peccatoriginale.com Per scoprire tutte le Fragranze.

domenica 14 ottobre 2018

Don't ask me permission di Simone Andreoli


Don't ask me permission di Simone Andreoli - Diario Olfattivo.

Rio de Janeiro e i suoi profumi.
Le sue zone d'ombra dove acquattati ti osservano occhi famelici.
E la luce accecante dei lustrini e dei grandi copricapi piumati per IL Carnevale.
I glutei color ebano alti e sodi che fieri ballonzolano sulla spiaggia di Copacabana.
I mille cocktail dai colori fluorescenti vanno giù che è un piacere.
Un ritratto di vita brasiliana che racchiude il calore della gente e la saudade, la nostalgia, la malinconia che diventa sentimento quasi fosse un tratto che caratterizza il DNA di questo popolo.

Don't ask me permission è carica esplosiva di estroversione ed introversione.
Entrata da cui non è necessario chiedere il permesso per varcare la soglia della libertà e dei suoi piaceri.
La Fragranza si apre con Lime, Arancia dolce e Zucchero, un drink olfattivo che lascia micro cristalli di dolcezza agrumata e asprigna sulle labbra, leccati via con una passata veloce e bramosa di lingua.
Una dolcezza frizzante che diventa succulenta grazie ad un cuore di Passion Fruit, Pesca vellutata e cremoso quanto esotico Ylang-Ylang.
Eliotropio a spargere un velo poudre' e floreale, ma che si lascia contaminare dall'opulenza dei frutti maturi.
Un jus tropicale e ricco, baldanzoso nel suo incedere a passo di samba, quasi in segno di sfida.
Don't ask me permission perde la vitalità carioca dei ritmi forsennati e disinibiti per divenire altro.
Forse la saudade inizia a far capolino, la nostalgia che arriva quando una festa allegra e ben riuscita sta per finire.
Magari portando altro e altrove.
Ambra grigia, Muschio, Sandalo e Accordo Cachaca a chiudere.

Ultimo sorso di questa frenesia festante, ultimo sorso di acquavite, ultimo sorso di anticonformismo.
Durante la baldoria i corpi si toccano, vicini e sudati, occhi che mangiano occhi.
Inguini danzanti e gambe instancabili, mentre sussurri melliflui accarezzano la pelle in punta di fiato.
Tutto è concesso.
Il drydown è calzante nella sua sfumatura selvatica e battente, morbida ma più asciutta, legnosa e snellita dalla pomposa golosità fruttata.
Una nuance delicatamente liquorosa e sottile si insinua come ombra appiattita contro un muro e con passo felpato si accoda senza farsi notare.
Non c'è spazio tra i corpi, così come tra le note finali.
Un cerchio perfetto che stringe e abbraccia.
Tutti a casa ora.

Vuoi venire con me?
Non serve che tu mi chieda il permesso.
Fallo e basta.

"Se la vita ti dà un limone,
 fanne una Caipirinha."
- Proverbio brasiliano -

www.simoneandreoli.com Per scoprire tutte le Fragranze.

mercoledì 3 ottobre 2018

Pardon di Nasomatto


Pardon di Nasomatto.

Ed ecco l'ultimo quadro.
A me piace pensare che sia un autoritratto.
Alessandro Gualtieri ha dipinto tre tele con lo stesso soggetto ma sfondi diversi.
In Duro troviamo l'uomo e tutta la sua sensualità mascolina e vigorosa.
Con Black Afghano ci viene mostrato un uomo un po' dannato, indossa un giubbotto di pelle che sa Dio quante primavere ha visto e incline a perdersi nei paradisi artificiali.
E infine Pardon, esaltazione totale dell'eleganza maschile, ma quella di spirito principalmente.
Ho talmente vivisezionato Alessandro e le sue Fragranze che riesco a percepirlo in tutte e tre le creazioni, che non a caso, sono collegate da un fil rouge olfattivo ben evidente.
Per arrivare a comprendere uno sono partita dalle altre, fino a non avere un confine.
Gualtieri È i suoi profumi.
E capisco anche perché li indossi poco.
Io non mi indosserei ogni giorno.
Lui evidentemente neanche.
Due, anzi tre facce della stessa medaglia.

Pardon è eleganza appunto.
Pardon è una parola francese che suona molto elegante con la sua erre moscia e aristocratica.
Senza tempo.
Ma questo non vuol dire che ci siano guanti profumati o ascott in seta ben annodati.
Io credo che si parli di buone maniere.
Quelle che rendono il maschio UOMO.
Senza passare da irritanti e melensi salamelecchi.

Pardon è cioccolato scuro come la notte,  amaro e piccante.
La dolcezza emerge tra spezie calde e dal sinuoso corpo femminile.
Magnolia pudica ma perseverante nello sprigionare il suo aroma fiorito ed intenso.
La dignitosa Magnolia, che forte evoca la purezza di un cuore nobile di sentimenti.
Gentleman di stirpe.
Patchouli, quintali di Patchouli.
Il cioccolato si fonde con la terra.
Le radici.
Le narici che avide aspirano il profumo del mondo.
I suoi angoli profumati e quelli maleodoranti.
Oud a sporcare, a rendere Pardon un filo più rude dopo quel cuore di cioccolato fondente che passa veloce.
Come a dire si sono dolce, ma quando e come voglio.
E scusatemi per questo, se questa nobiltà d'animo la nascondo dietro ad uno scudo di eccentrica follia.
La mia sottile arte del fregarsene.

L'ultimo vero dandy.
Il finale è delicatamente talcato sulla mia pelle.
Quel buon profumo di talco misto a dopobarba aromatico e legnoso che solo certe guance maschili possiedono.
Sandalo sicuramente.
Quelle guance con la barba di qualche giorno e le mani anche loro inguantate di profumo.
Outsider romantico.
Che dice e non dice.
Che gioca a nascondersi tra le note delle sue Fragranze per poi fare capolino con una trasparenza spiazzante.

www.nasomatto.com Per scoprire tutte le Fragranze.


Tuberosis di Laboratorio Olfattivo

Tuberosis di Laboratorio Olfattivo. Tuberosis appartiene alla Masters' Collection e nasce per mano del Maitre Parfumeur Jean-Claud...