giovedì 10 gennaio 2019

Viride di Orto Parisi


Viride di Orto Parisi.

Viride, raro latinismo che significa verde ma che può anche essere declinato in virile o gagliardo.
Un gioco di parole e concetti che si amalgamano fino a divenire accezione di virilità verde.
Gualtieri si è preso molta cura del suo Orto; ha concimato e reso fertile la terra con Stercus, ha piantato sementi spermatiche con Seminalis e amorevole ha osservato crescere i frutti del duro lavoro olfattivo e campestre che ha svolto.
Immagino Alessandro seduto su un cumulo di terreno smosso con gli occhi chiusi, raccolto in un'attesa ermetica e impaziente mentre ascolta il respiro del sottosuolo, il rumore della radici che attecchiscono e ingravidano la materia friabile.
Giovani piante germogliano timide, stiracchiandosi verso un cielo azzurro e terso.
Erezione erbacea che inneggia ed elogia il ciclo vitale del suo personale microcosmo agreste.


Viride ha un corpo decisamente verde e dalle sembianze aromatiche e lontanamente fougere, mentre l'anima si tinge di sfumature legnose, rotonde e punteggiate da un fervore parsimoniosamente speziato.
Ha l'aroma dei boschi, di chiome frondose e di tronchi robusti.
Di terriccio ricoperto di foglie rinsecchite e di umidi filamenti sotterranei.
Forse Artemisia e una punta eterea di Menta oppure Basilico brillante, in ogni caso una tavolozza di nuance che virano verso un verde bluastro, luminoso e trasparente.
Vetiver grezzo quanto basta, addolcito da un caldo profumo di polverose spighe di grano e
da argentee foglie di ulivo; intiepidite dalla luce di mezzogiorno esse sprigionano un fugace sentore talcato.
Possiede in apertura l'energia tonificante del sole che ti cuoce il viso e di una magnanima quanto sporadica sferzata di brezza lavandina ed estiva che ne asciuga i contorni grondanti.
Nel silenzio solo il frinire assordante delle cicale acquattate sui fusti nodosi degli ulivi pugliesi.
Tutto è verde, giallo e marrone.

Patchouli e incorrutibile Cedro, un pizzico di Oud, Sandalo e un fondo resinoso vanno ad incupire il drydown e l'iniziale verditudine di Viride.
L'oscura foresta prende il sopravvento, travolgendo con i suoi umori e rumori.
Le creature delimitano il territorio marcandolo con il proprio odore, mentre la vegetazione amoreggia con pollini trasportati dal vento.
E dal tempo.
Coito organico e botanico dal fascino reticente.
Ma anche avvolgenza smeraldina che riporta alla mente mani callose che accarezzano e guance irsute e boschive che profumano di domenica e pulito.
Paradosso olfattivo bizzarro tra natura e genealogia.

L'irriverenza iconoclastica di Alessandro ancora una volta si stempera in una dolcezza nostalgica e nascosta.
Tra fili d'erba rigogliosi, cataste di legna, radici bitorzolute e filari di ulivi.
La vita può nascere e rinascere ovunque.

www.ortoparisi.com Per scoprire tutte le Fragranze.

Ph Credits Christiane Bhemann

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